Cronache
Divario di genere e professioni legali: un arbitro su 4 è donna
CAM ha sottoscritto un documento per un’equa rappresentanza delle donne nei Tribunali Arbitrali
Se la nomina dell’Arbitro spetta alla Camera Arbitrale di Milano (CAM) un Arbitro su due è donna. Se spetta alle Parti, scelgono donne Arbitri nell’8% dei casi
Sul tema dell’equa rappresentanza nei Tribunali Arbitrali, la Camera Arbitrale di Milano (CAM) da anni si impegna per la riduzione del divario di genere, anche grazie alla sottoscrizione dell' Equal Rapresentation in Arbitration Pledge che, oltre ad essere un formale impegno, è anche un invito alla comunità arbitrale internazionale ad aumentare, sulla base di pari opportunità, il numero di donne nominate come Arbitri, con l'obiettivo della piena parità.
Sottoscritto nel 2016, ad oggi hanno aderito al Pledge numerosi studi legali internazionali e Istituzioni arbitrali di tutto il mondo.
Nomine Arbitri in CAM
Nei procedimenti arbitrali CAM del 2022, 180 sono state le nomine di Arbitri sia di genere femminile che maschile effettuate da CAM, dalle Parti e da Co-Arbitri. Le nomine di arbitri donna (ad opera di CAM, delle Parti o dei Co-Arbitri) sono state 45 pari al 25% (un arbitro su quattro è donna).
Nomine di Arbitri donne in CAM
CAM si impegna per la riduzione del divario di genere e fa la sua parte. Sul totale delle donne nominate Arbitro quest’anno nei procedimenti amministrati da CAM (45 nomine), 37 sono state nominate da CAM, che in percentuale rappresenta l’82% sul totale delle nomine di Arbitri donna; la quota delle nomine di donne
diminuisce se la nomina spetta alle Parti (7 nomine) o avviene ad opera di Co-Arbitri o di altri soggetti delegati alla nomina (1 nomina).