Cronache
Ecoturismo, il Sannio si candida a diventare capitale europea del verde
Un'offerta turistica basata sulla tutela della biodiversità e sulla green economy. Valorizzare il territorio mettendo in rete parchi, vigneti, musei e borghi
Dopo gli incendi che hanno mandato in fumo centinaia di ettari di vegetazione sul Monte Erbano, Floriano Panza -coordinatore di Sannio Falanghina “Capitale europea del Vino 2019” ed ideatore, sei anni fa, del progetto di South Working nel Comune di Guardia Sanframondi (Benevento)- propone un nuovo modello di sviluppo turistico, dedicato alla difesa del patrimonio paesaggistico, naturalistico e faunistico sannita.
“Il Sannio è una realtà sana, immersa nel verde, non densamente popolata e ricca di storia. Abbiamo tutte le potenzialità per diventare una capitale verde europea, valorizzando i suggestivi percorsi del Parco regionale del Taburno-Camposauro ed investendo in green economy e in infrastrutture per offrire una prospettiva occupazionale ai nostri giovani e per mettere in sicurezza i tratti montani e di interesse paesaggistico. Dobbiamo puntare sulla salvaguardia ambientale, sullo sviluppo economico sostenibile e sul nostro brand territoriale", dice Panza.
"Anche il Parco nazionale del Matese, che comprenderà i Comuni della provincia situati sul versante del Matese, può rappresentare una grande opportunità per il rilancio dei nostri borghi, purché le norme urbanistiche di attuazione consentano davvero attività ecocompatibili, senza imbalsamare in maniera rigida le offerte turistiche. Un contesto di rara bellezza, dove diverse associazioni locali sono riuscite ad innescare un circuito di promozione particolarmente significativo, che ha già superato i confini regionali. Mi riferisco, ad esempio, ai percorsi avventura delle Forre di Lavello e prima ancora delle Gole di Caccaviola e Conca Torta, che hanno configurato un’idea di turismo esperienziale che viaggia esattamente nella direzione indicata. Occorre, però, disporre di un piano di conservazione e sviluppo in via preliminare, in grado di attrarre anche le nuove generazioni ed i turisti stranieri, sempre più sensibili all'impegno ambientalista e sociale”, afferma Panza che aggiunge: “Abbiamo imparato, nostro malgrado, a riconoscere il rumore degli elicotteri scendere a valle, verso il lago di Telese, per gli approvvigionamenti di acqua, ed il giallo dei Canadair di ritorno dalla diga di Campolattaro. Non possiamo più farci trovare impreparati. Dobbiamo intensificare i controlli, rafforzare la video sorveglianza in punti strategici ed individuare le responsabilità precise, che andranno punite con pene esemplari. Ma non basta se, insieme alle azioni di contrasto, non iniziamo a cambiare mentalità e a riconsiderare spazi e risorse. E’ arrivato il momento di presentare un’offerta turistica unica, basata sul fenomeno dell’ecoturismo, sulla tutela della biodiversità e sulla valorizzazione del territorio. Il turismo sta cambiando, anche alla luce del Covid e grazie alla banda ultralarga. Sempre più turisti sono alla ricerca di luoghi incontaminati per praticare attività a contatto con la natura, come ad esempio l’arrampicata o il trekking, e le nostre valli non hanno nulla da invidiare alle altre località europee. Mettiamo in rete parchi, vigneti, borghi, musei, cantine, boschi e patrimonio Unesco di Benevento, e lanciamo una grande campagna di comunicazione destinata ai tour operator internazionali”.