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Emergenza Casa: i sindaci di Roma, Parigi, Barcellona e Bologna suonano la sveglia all'Ue

Tobia Zevi, assessore Roma Capitale denuncia: “La casa non è più un problema di poveri e poverissimi. Serve un piano"

Emergenza Casa: i sindaci di Roma, Parigi, Barcellona e Bologna suonano la sveglia all'Ue

Roma, poi Parigi, Barcellona e, infine, Bologna: nasce un patto tra città Europee per chiedere con forza alla Commissione Europea di varare un piano straordinario per il diritto all'abitazione e superare l'emergenza casa che “non è più un problema di poveri o poverissimi ma di importanti fasce della popolazione che non riescono più a stare dietro al mercato degli affitti”.

L'evento che porterà a Roma i sindaci di queste città si chiama All we need is Rome e tradotto è "ciò di cui abbiamo bisogno è Roma" ed è stato progettato dall'assessore alle Politiche abitative e al Patrimonio, Tobia Zevi. Roma città dell'emergenza abitativa per la fragilità cronica di alcune fasce che ha tracimato verso quella che era un tempo la borghesia che non riesce più ad acquistare un appartamento e che si trova a fronteggiare il caro affitti. E poi Roma città del Giubileo e dell'esplosione di Bed and Breakfast e Case Vacanza che hanno finito per sottrarre al mercato pezzi importanti del già asfittico mercato degli affitti.

Assessore Zevi, perché proprio da Roma parte il movimento dei sindaci, “mejor for housing”?

“Noi abbiamo scelto insieme al sindaco di investire tanto tempo e tanti soldi sulle politiche abitative sin dall'inizio del mandato. Lo abbiamo anche fatto anticipando il dibattito sul caro vita e affitti perché la casa, il diritto all'abitare è una questione non solo socialmente molto rilevante ma che per la prima vota non riguarda più i poveri o i poverissimi ma fasce che ora non riescono più a stare sul mercato”.

Dopo tanti anni sembra di vedere tornare il Piano Casa di Amintore Fafani e Alcide De Gasperi, quello che nel 1949 divenne “il piano settennale per le case ai lavoratori”. Ma come si coniuga in un Paese dove è esplosa l'edilizia privata? E le case pronte da anni ma senza inquilini?

“Io penso che questo mito della case vuote a Roma sia vero sino a un certo punto. C'è una quota bassa diciamo vuota che è fisiologica rispetto al totale delle abitazioni. Qui la quota di affitti è già bassa e si inseriscono scelte come quelle degli affitti brevi, c'è il rischio che con la difficoltà di avvicinarsi al mercato si crei una bomba sociale. Nella quota di affitti si concentrano vere emergenze”.

A parte il segnale politico e sociale alla Commissione Europea, in concreto cosa farete?

“Mejor for housing presenterà un piano complessivo alla Commissione. Poi cercherà sostegno e compenso per la sua attuazione”.

I numeri di Roma cosa dicono?

“Noi abbiamo stimato grazie al Cresme l'esigenza di 70 mila alloggi nei prossimi 10 anni, con 20 mila case popolari per famiglie con redditi sotto i 20 mila euro, 30 mila abitazioni sociali a prezzi calmierati e 290 mila nel mercato libero. Il piano di emergenza che abbiamo varato non basta e ci si deve porre la questione di come immaginare lo sviluppo di una città. E' un problema di tutta Europa, non solo di Roma”.

La conferenza internazionale sulla Casa "All we need is home", organizzata da Roma Capitale si terra nei giorni 31 marzo e 1 aprile.

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