Cronache
Fase 3, come spostarsi tra regioni e in Europa: quali paesi accettano italiani
Ecco come funzionano gli spostamenti tra regioni. Le regole tra Sardegna, Sicilia, Puglia, Lazio. E come viaggiare all'estero
Dal 3 giugno si può tornare a spostarsi tra regioni italiane senza più l’obbligo dell’autocertificazione, quindi non più solo per motivi di salute o di lavoro. Restano tuttavia delle restrizioni, oltre alle precauzioni di base come il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. Dal 15 giugno, poi, ci si potrà spostare anche all’interno dell’Europa, ma con alcuni divieti per gli italiani.
Fase 3: gli spostamenti fuori regione
Anche se gli spostamenti saranno liberi, le regioni potranno tenere traccia dei movimenti e conservare i dati per due settimane. I test sierologici, invece, potranno essere svolti solo su base volontaria, magari coinvolgendo gli albergatori e offrendoli ai clienti.
I governatori potranno firmare ordinanze restrittive e, in caso di nuovi focolai, delimitare delle “zone rosse”, ma in accordo con il governo e senza limitare la libertà di movimento dei cittadini.
Il primo controllo sarà effettuato al momento dell’imbarco, di aerei, navi o traghetti, con la misurazione della temperatura corporea, e la registrazione delle generalità dei passeggeri che dunque potranno essere contattati qualora si scoprisse che a bordo c’era una persona positiva al Covid-19. Se saranno accertati contatti diretti con chi si è ammalato, si dovrà entrare in quarantena.
All’arrivo, invece, sarà necessario compilare un modulo con tutte le informazioni relative a quanto accaduto prima del viaggio. Saranno le singole regioni a decidere che tipo di informazioni richiedere. Tutti i moduli potranno essere conservati solo per 14 giorni. Per i luoghi dove si può arrivare in treno o in macchina si sta pensando di delegare questa incombenza agli albergatori o comunque ai proprietari degli stabili in cui si alloggia.
Come spostarsi tra regioni
Anche se il passaporto sanitario tanto voluto dalla Sardegna è stato bocciato perché incostituzionale, la regione ha decretato obbligatoria, e non volontaria, la registrazione per chi arriva sull’isola, con un questionario che ogni viaggiatore deve compilare online prima della partenza, disponibile sul sito della regione o sull’app Sardegna Sicura. Sarà inoltre necessario allegare una copia di questa registrazione ai documenti usati per il viaggio, come carta di identità e di imbarco.
Come spostarsi tra regioni: Puglia
Anche la Puglia, che ha invitato la popolazione ma anche i turisti a scaricare l’app Immuni, ha reso obbligatoria la segnalazione di ingresso per tutti i passeggeri che entrano nella regione, attraverso un modulo che si trova sul sito regionale. I viaggiatori dovranno, oltre a dichiarare il luogo di partenza del viaggio, quello di soggiorno e gli spostamenti interni che faranno, conservare anche per 30 giorni l’elenco di tutti i posti visitati e le persone incontrate durante il soggiorno.
Come spostarsi tra regioni: Campania
Per quanto riguarda la Campania, tutti i viaggiatori in arrivo alle stazioni ferroviarie o agli aeroporti dovranno sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea. Se questa dovesse risultare superiore o pari a 37,5 gradi, si dovrà poi procedere al test rapido per il Covid-19. La regione ha poi dichiarato l’obbligo, per chiunque arrivi da altre parti di Italia o dall’estero, di segnalare la comparsa di sintomi Dipartimento di prevenzione della Asl competente e al proprio medico.
Come spostarsi tra regioni: Sicilia
La Sicilia ha dichiarato l’apertura della stagione balneare dal 6 giugno, eliminando l’obbligo finora vigente di quarantena per chiunque entrasse nella regione. Restano comunque i controlli sanitari, la registrazione sui portali per chi arriva sull’isola e il consiglio di avvertire subito il medico in caso di sintomi.
Jole Santelli, governatrice della Calabria, ha confermato invece la libertà di ingresso per tutti senza necessità di controlli.
Più prudente invece il Lazio, che ancora non ha abolito l’obbligo di quarantena per chi arriva da fuori regione. Contraria alla riapertura generalizzata anche la Toscana, il cui presidente, Enrico Rossi, invita a non abbassare la guardia.
Europa: quali paesi accettano gli italiani?
Dal 15 giugno, poi, ci si potrà spostare anche in Europa, ma con alcune eccezioni.
Al momento, Cipro, Danimarca, Svizzera, Austria, Belgio, Estonia e Ungheria hanno deciso di non riaprire i propri confini ai viaggiatori provenienti dall’Italia, perché ancora ritenuta un focolaio dell’epidemia. L’ingresso sarà consentito solo per comprovate necessità e in presenza di un certificato medico di buona salute.
La Lettonia riaprirà i confini a tutti i cittadini europei dal 10 giugno, la Polonia dal 12, mentre la Norvegia resterà chiusa fino al 20 agosto.
Malta, Portogallo e Germania manterranno chiusi i propri confini fino al 15 giugno, mentre si può già entrare in Francia ma compilando un modulo in cui indicare il motivo dello spostamento e dichiarare di non avere sintomi riconducibili al Covid-19.
In Irlanda, Islanda, Slovenia, Bulgaria e Finlandia l’ingresso è consentito, ma con l’obbligo di quarantena per 14 giorni. Lo stesso vale per la Spagna, ma fino al 1 luglio.
Dall’8 giugno, invece, si potrà entrare in Gran Bretagna ma compilando un’autocertificazione e dichiarando contatti e itinerario.
La Svezia non ha chiuso i confini, ma sconsiglia i viaggi per motivi non strettamente necessari, e comunque i collegamenti restano limitati.
Per recarsi in Grecia, invece, fino al 15 giugno gli italiani dovranno osservare un periodo di quarantena. All’arrivo all’aeroporto di Atene i viaggiatori saranno sottoposti a un test rapido: se risultasse negativo, la quarantena da rispettare sarà di 7 giorni. Se positivo, di 14 giorni. Dal 15 giugno, invece, questa procedura verrà applicata solo alle regioni italiane considerate a rischio: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto. Dal 1° luglio, invece, l’accesso tornerà libero per tutti, anche se i viaggiatori all’arrivo saranno sottoposti a test a campione.
Nessuna restrizione, invece, verso i Paesi Bassi e il Lussemburgo, e neanche verso la Croazia, che però chiede di mostrare, all’arrivo, la prenotazione di un albergo o di dove si soggiornerà.
Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia restano invece chiuse e non hanno ancora fornito delle tempistiche.