Federica Sciarelli: quando Cossiga la nominò Cavaliere dell'Ordine al Merito
Perché, nel 1991, a soli 33 anni, la giornalista fu insignita del titolo dall'allora Presidente Cossiga? Il disappunto di Andreotti e altri particolari
Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l'ha visto?, e oggi indagata con l'accusa di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio (avrebbe fatto da tramite tra il magistrato Henry John Woodcock e Il Fatto Quotidiano per la pubblicazione di materiale coperto dal segreto istruttorio) è Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, come riportato nella biografia sul sito della celebre trasmissione di successo di Raitre.
E, precisamente, dal 8 maggio 1991 per iniziativa di Francesco Cossiga, all'epoca Presidente della Repubblica. Nel 1991, la Sciarelli aveva solo 33 anni, aveva iniziato il mestiere da soli 13 e lavorava al Tg3 da soli 4. "Già Cavaliere dell'Ordine al Merito a una così giovane età e con così pochi anni di carriera alle spalle?", ci si potrebbe domandare. E infatti, in questi giorni, molti se lo stanno domandando in rete nei vari commenti sui social network e in calce agli articoli delle testate on-line, insinuando chissà quali complotti e retroscena.
Per capire come mai Cossiga decise di insignire proprio la Sciarelli del Cavalierato dell'Ordine al Merito basta fare una piccola ricerca in rete e recuperare la trascrizione di una puntata di Report del 21 aprile 2013 intitolata "Gli Onorabili". L'autore Bernardo Iovene, occupandosi di "cavalieri e commendatori" italiani, aveva avvicinato anche la stessa Sciarelli chiedendole spiegazioni su quel titolo di "cavaliere". La conduttrice, simpaticamente, rispondeva che era stato un motu proprio di Francesco Cossiga, all'epoca Presidente della Repubblica.
In soldoni, Cossiga nominò "cavalieri" tutte le giornaliste "quirinaliste" che lo seguivano e quindi la Sciarelli, ma anche Barbara Palombelli, Leslie Guglielmetti di Telemontecarlo e Cinzia Paladini di Canale 5.
Iovene chiese alla Sciarelli qual era il merito alla base di tale decisione e la Sciarelli rispose sinceramente: "Guarda secondo me nessuno. Guardate questo, però, non è il cavaliere del lavoro che conta, che è una cosa importante eh, nel senso che tu devi avere dei meriti, diciamo noi di meriti effettivamente forse ne ho più adesso che mi occupo di Chi l’ha visto quindi delle persone in difficoltà". Aggiungeva poi: "Devo dire che lo stesso, perché il decreto fu fatto, fu controfirmato da Andreotti, insomma non mi vorrei sbagliare, però, mi ricordo bene la faccia che fece Andreotti, quasi di disappunto, no? Che disse: “Ma perché io devo firmare questo decreto?”.
Insomma, nessun torbido retroscena dietro la decisione del presidente Cossiga, anche perché Federica Sciarelli era in buona compagnia di altre colleghe, fra cui la signora Rutelli, che sarebbe divenuta di lì a qualche anno la first lady romana. Quello dell'illustre sardo, per stessa ammissione della Sciarelli, fu dunque un gesto galante nei confronti delle croniste che lo seguivano giornalmente. Forse si potrebbe obiettare che la galanteria non dovrebbe essere alla base dell'assegnazione di onorificenze al merito, ma si sa che Francesco Cossiga era un Presidente sui generis. Svelato dunque l'arcano, rivangare episodi del passato o tentare di trovare chissà quali scheletri nell'armadio da parte dei commentatori in rete risulta sterile, viste le preoccupazioni più urgenti della simpatica conduttrice di Chi l'ha visto, alla quale auguriamo di chiarire al più presto la propria posizione di fronte alla Giustizia lasciandosi alle spalle questo non facile periodo.