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Cronache
Femminicidio a Palermo, uccide la compagna a coltellate, poi si toglie la vita

Femminicidio a Villabate, l'assassino non accettava di essere stato lasciato

Tragedia a Villabate, alle porte di Palermo. Salvatore Patinella, 41 anni, ha accoltellato la compagna, Giovanna Bonsignore, e poi con lo stesso coltello si è tolto la vita

Il femminicidio e il suicidio sono avvenuti nell’appartamento della donna, in via Giovanna D'Arco a Villabate. Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Villabate che, su disposizione della Procura, hanno sequestrato l’abitazione per eseguire i rilievi e ricostruire quello che è successo. 

Sequestrato anche il coltello col quale l'uomo ha ucciso la donna, volontaria dell’associazione Archè molto conosciuta e benvoluta nel paese alle porte di Palermo. Giovanna Bonsignore, mamma di una bambina, e Salvatore Patinella stavano insieme da circa 4 anni. 

Dalle prime informazioni di amici e conoscenti, sembra che la coppia litigasse spesso, ma non risultano denunce o interventi precedenti per maltrattamenti. Alcuni hanno detto che i due si erano lasciati da poco e che Patinella non aveva accettato la separazione. Ancora da chiarire il movente del delitto.

A lanciare l’allarme è stato un amico di Salvatore Patinella dopo aver visto un suo post sui social. L’uomo ha chiamato il 112 e sul posto sono intervenuti i militari e i vigili del fuoco che hanno bussato ma che non hanno ricevuto risposta. Così hanno sfondato la porta e, una volta entrati, hanno trovato i corpi di entrambi sul pavimento.

Il post Facebook di Salvatore Patinella sull'omicidio di Giovanna Bonsignore

"Chiedo in ginocchio umilmente scusa a Dio, per il dolore atroce che purtroppo non avrei mai immaginato di recarti, ma è lo stesso dolore che io sto provando da un mese circa, non riesco più a dormire, più a mangiare, consapevole che l’avrei provato per tutta la vita, arrivando alla follia.

Senza mai darmi una spiegazione per la perdita del mio unico amore meraviglioso tesoro mio Giovanna, la mia principessa, il mio universo, il mio tutto, della mia casa, eravate la mia famiglia. Chiedo scusa ai miei genitori, alle nostre famiglie, alle sorelle e fratelli, ai nipoti, ma non di meno ai mie compari, per me come fratelli, persone uniche, meravigliose e speciali e a tutte le persone che ci hanno voluto bene. Nonostante il gesto atroce che io sto per  compiere.

Per colpa di un’applicazione: “Da circa un anno che sei totalmente cambiata, sei andata alla ricerca di tentazioni, da un anno che subisco la tua assenza, il tuo continuo cantare mattina, pomeriggio e notte, le tue video chiamate con altri, mettendo sempre da parte me, cercando sempre di più. Da tutti mi sarei aspettato un tradimento alle spalle ma non dà te, per la seconda volta".

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Tags:
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