Cronache
Foggia, agguato per uccidere capo-clan.Freddati anche due contadini, testimoni
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Agguato stamani nel foggiano sulla strada provinciale 272 tra Apricena e San Severo nei pressi della vecchia stazione di San marco in Lamis: tre persone sono morte ed una e' rimasta ferita raggiunte da colpi di arma da fuoco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, ma le vittime non sono state ancora identificate. Non si esclude che la strage sia collegata al duplice omicidio avvenuto a giugno alla periferia di Apricena. Le quattro vittime erano tutte a bordo di una Wolkswagen che sembra sia stata affiancata da un'altra vettura sulla quale c'era il commando, composto da 4-5 persone, che ha fatto fuoco.
Le quattro vittime erano a bordo di due mezzi, un Fiorino ed una vettura Wolkswagen: il commando di 4 o 5 persone avrebbe sparato colpi di arma da fuoco prima contro il maggiolone, uccidendo le due persone che erano a bordo e poi avrebbe inseguito le altre due persone che si trovavano sul Fiorino, uccidendo sul colpo uno dei due che erano a bordo e ferendo gravemente l'altro che è poi morto nell'ospedale di San Severo.
"Quello che è accaduto è terribile, non ci sono altre parole per descrivere quello che è successo": ha commentato Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis. "Non ho ancora particolari su quanto avvenuto", afferma Merla. "C'è nel territorio compreso tra San Marco in Lamis, San Severo e Apricena, tutti comuni poco distanti l'uno dall'altro - aggiunge il sindaco - una lotta di mala e quello che è avvenuto - aggiunge - potrebbe essere, ma non ho alcun elemento, lo sto solo ipotizzando, una scia delle stragi già avvenute di recente sul territorio".
Tra le quattro vittime dell'agguato avvenuto questa mattina nel foggiano, c'è un esponente di spicco della criminalità organizzata garganica. Si tratta di Mario Luciano Romito 50enne originario di Manfredonia e coinvolto in una inchiesta sul clan Li Bergolis. L'uomo era in auto con il cognato, Antonio De Palma di dieci anni più giovane anche lui ammazzato dal commando che ha scaricato sui due diversi colpi di kalashnikov e di fucile calibro 12. Le altre sue vittime sarebbero due agricoltori su cui si sta indagando. Non è escluso che siano stati uccisi per errore o per aver assistito all'agguato. I due infatti, non avrebbero precedenti penali come invece riferito. Indagini sono in corso. Sul posto dovrebbero recarsi alcuni magistrati della Dda di Bari.