Forestali: "Umiliati dal ministro Martina". Sindacati annunciano ricorsi
“Ci sentiamo umiliati dal ministro Martina che non ci ha mai degnato di attenzione e che ora ci invia una lettera di congedo, perché veniamo soppressi, chiamandoci ‘cari forestali’. Proprio lui che non ci ha mai degnato di attenzione ora parla di ‘passaggio storico’, di ‘mantenimento della specializzazione’ e di ‘rafforzamento del presidio territoriale’? Lo sa il ministro che il decreto disperderà gli ex forestali ovunque, non solo nei carabinieri ma anche nelle altre forze dell’ordine, pur in misura ridotta, nei vigili del fuoco, in decine di amministrazioni statali e non, che accoglieranno tutti coloro che rifiutano la militarizzazione forzata”.
Lo dichiarano i segretari generali del Sapaf Marco Moroni, dell'Ugl Danilo Scipio, del Snf Andrea Laganà, della Fns Cisl Pompeo Mannone, della Cgil Cfs Francesca Fabrizi e del Dirfor Maurizio Cattoi.
“Il ministro dovrebbe sapere – dicono i sindacati -, anziché raccontarci la mistificazione del salto di qualità e delle competenze, che il decreto di accorpamento tratta i forestali, oggi specialisti di serie A, come carabinieri di serie C, umiliandoli e negando loro anche lo stesso trattamento oggi in vigore nell’Arma per i pari grado. Se siamo trattati già all’ingresso come fratelli scemi, figuriamoci quale garanzie possiamo avere per il futuro”.
“Si pensa di affrontare i problemi della sicurezza – concludono i forestali - militarizzando i forestali, anziché assumere 10.000 carabinieri e poliziotti, addestrarli e rispettare la specificità e i compiti delle forze dell’ordine oggi esistenti. Che c’entra la Forestale con il Ministero della Difesa e con i suoi compiti? Quanti costi e disagi dovremo affrontare noi, gli stessi carabinieri e anche i cittadini italiani per questa pseudo riforma? Ci appelliamo al Presidente Mattarella: siamo nelle sue mani e in quelle delle Corti di Giustizia cui perverranno a migliaia i ricorsi dei forestali che si oppongono a questo disegno”.