Cronache
Friuli, la mega acciaieria ucraina rischia di distruggere la laguna. Inchiesta
Il progetto di un ecomostro siderurgico ha preso forma tra delibere con dichiarazioni false, il silenzio e le menzogne di sindaci e istituzioni
Ecomostro nella laguna friulana, il progetto e la delibera che inchiodano le istituzioni
Ma andiamo per gradi e proviamo a ricostruire questa drammatica vicenda: a partire dal 2021 e poi in modo più serrato nei mesi di aprile e maggio 2022, gli incontri in Regione a Trieste fra i referenti politici, gli assessori regionali competenti e i possibili investitori proseguono con un incalzare incredibile. Gli investitori sono due: si è formato un accordo fra l’utilizzatore finale dell’acciaieria che è la multinazionale di base ucraina di nome Metinvest, gli azionisti (quotazioni al 25% olandesi – 75% ucraine/russe) di Mariupol per capirci - e la società friulana Danieli specializzata nella realizzazione di impianti siderurgici a cui si è già accordata la realizzazione dell’impianto stesso.
Una acciaieria? Ma cos’è una acciaieria? Che dimensioni ha questa acciaieria? In regione gli incontri si susseguono, la stampa locale tace. Si convocano anche i sindaci locali, le università di Udine e Trieste, gli enti locali interessati e i diversi consorzi che vengono informati e sono spettatori di tutto questo.
Il 10 giugno 2022, in una riunione che ormai è già passata alla storia, gli investitori presentano il progetto. Mostrano le piante dell’intervento, spiegano i numeri. Spiegano cosa si vuole fare, i numeri sono da brividi: si tratta di un mega intervento siderurgico. Si vuole produrre fino a 4 milioni di tonnellate all’anno di acciaio, l’ILVA di Taranto del 2022 ne ha prodotte altrettante. Si andrà ad occupare un’area di circa 77 ettari, una dimensione pazzesca, pari a circa 100 campi da calcio ovvero a dieci volte la dimensione della cittadina murata di Marano.
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Un investimento di oltre un miliardo e mezzo di euro, in realtà si parla di almeno due. Un fiume di denaro immenso che dovrà essere accompagnato anche da significativo esborso da parte delle casse regionali del FVG. Una delibera regionale che porta la data del 08 luglio 2022 e il numero n° 1005 dà il via a tutta una serie di incarichi e delibere ulteriori per attivare fattivamente questo progetto privato. La Regione dispone già da subito stanziamenti per circa 89 milioni di euro, il 5% del tutto.
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La delibera falsifica lo stato della zona industriale, dichiara a riprese che quella è una zona con vocazione primariamente siderurgica. Si afferma dunque che il senso di quella zona industriale è la realizzazione della mega acciaieria. Non viene considerato se le aziende alimentari, quelle relative al rimessaggio e alla nautica o le adiacenti aziende agricole e vitivinicole dovranno scappare.