Cronache

Friuli, la mega acciaieria ucraina rischia di distruggere la laguna. Inchiesta

di Ivan Vadori

Il progetto di un ecomostro siderurgico ha preso forma tra delibere con dichiarazioni false, il silenzio e le menzogne di sindaci e istituzioni

Ecomostro nella laguna friulana, comitati e cittadini in rivolta: "No acciaieria"

Ormai la posizione è indifendibile: sia da parte dei sindaci che da parte dei reggenti in Regione FVG. Le popolazioni sono offese ed urticate che tutto questo sia stato taciuto. Le prime timide comunicazioni di contrarietà all’intervento cominciano ad uscire dai comuni. Il Comune di Marano Lagunare per primo prende posizione con forza: la sera del 12 maggio in un consiglio comunale svolto nella vecchia pescheria in faccia alla laguna, alla presenza della scorta delle forze dell’ordine e di centinaia di persone comunica il “fermo dissenso” di tutta la giunta alla realizzazione della Acciaieria, alla realizzazione delle infrastrutture, a qualunque intervento sul territorio e sulla laguna. È l’inizio. È l’inizio del crollo della menzogna. Il crollo di qualcosa di nefasto e taciuto.

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Il 26 maggio successivo, in modo e forme diverse anche il Comune di San Giorgio riesce ad unire giunta ed opposizioni in unico emendamento da inviare alla regione FVG che si oppone parimenti all’intervento prospettato. Anche in questo caso la pressione e il malcontento della popolazione è stato un fondamentale stimolo a produrre tali posizioni formali.

La cittadinanza continua la mobilitazione e alla manifestazione dell’8 giugno, alle 21.00, in piazza del Municipio a San Giorgio di Nogaro la partecipazione sarà massima, si continua la racconta firme porta per porta, bisogna essere presenti in carne ed ossa, si utilizza la rete solo per lo scambio di commenti sul gruppo FB “NO ACCIAIERIA – SALVIAMO LA LAGUNA” che evidenzia 3200 iscritti. Tutto questo è guidato da un gruppo di dieci persone: pensionati, bancari, architetti, docenti, impiegati nel privato e pubblico, di provenienza politica diversa, ma si sa che nella salvaguardia della salute non si guarda alla destra ed alla sinistra. Il presidente Fedriga e la sua Giunta regionale, per ora, si riservono di non commentare un progetto che non ha ancora preso il via: manca sulla carta. La battaglia di Davide contro Golia è solo iniziata e Affari ha deciso da dare voce a questa mobilitazione sociale a difesa della natura e della salute dei cittadini.