Cronache
Friuli, la mega acciaieria ucraina rischia di distruggere la laguna. Inchiesta
Il progetto di un ecomostro siderurgico ha preso forma tra delibere con dichiarazioni false, il silenzio e le menzogne di sindaci e istituzioni
Ecomostro nella laguna friulana, il silenzio assordante dei sindaci delle comunità interessate
Non uno dei sindaci di tutte le comunità interessate, presenti alle diverse riunioni si opporrà a questo massacro. Nessuno di loro dirà di no. Peggio ancora: nessuno di loro avrà il coraggio di avvisare i propri cittadini, le proprie comunità. Tutto è taciuto: tutto viene nascosto.
Si arriva a marzo 2023. Una prima riunione a San Giorgio di Nogaro organizzata dai comitati di difesa ambientale racconta per la prima volta il mostro che sta per nascere. Una nuova assemblea viene svolta a Marano il 25 marzo: le sale sono strapiene. I Maranesi ascoltano da dentro la sala stracolma, da fuori con le casse altoparlanti. La misura è colma. Le popolazioni dei diversi comuni ascoltano increduli a ciò che si vuole costruire, a ciò che si vuole distruggere. I giornali e i media locali tacciono o meglio si schierano senza se e senza ma a favore della mega acciaieria e alle sue infrastrutture. Intere pagine pubblicitarie dipingono come una manna caduta dal cielo l’intervento siderurgico.
I sindaci tempestati dai propri cittadini vendono tutti la stessa scusa: non esiste un progetto. Dichiarazione falsa in totale contrasto con la famosa delibera 1005 che destina alle Università di Udine e Trieste la somma di 300.000 euro per produrre degli studi che giustifichino la compatibilità ambientale dell’intervento. Se le Università devono esprimere un giudizio tecnico significa che il progetto c’è. Piano piano poi il progetto inizia a mostrarsi … . Aumentano a dismisura le assemblee organizzate dai diversi comitati delle diverse comunità. Si fanno presidi nelle parate istituzionali del 25 aprile e del 1° maggio. Le prime bandiere, i primi striscioni “No Acciaieria” cominciano a comparire. Nuovo presidio all’inaugurazione a Lignano Sabbiadoro della stagione turistica.
Dalla parte dei comitati ci sono anche diversi imprenditori industriali, ci sono anche i referenti dei porti turistici (Assomarinas) terrorizzati dall’idea di un insediamento di questa tipo in una zona ad alto pregio naturalistico e turistico. Dalla parte dei comitati ci sono anche i proprietari degli alberghi e delle strutture turistiche. Tutto crollerebbe al primo scavo di benna in laguna.