Cronache

Covid-19: tutti pazzi per Figliuolo, il Generale che sta vaccinando l'Italia

di Alessandro Grandi

Nonostante le polemiche sull'uso della mimetica, gli va riconosciuto un netto cambio di passo e il nostro è un Paese che da sempre ama "l'uomo forte"

Covid-19: tutti pazzi per Figliuolo, il Generale che sta vaccinando l'Italia

“Daremo fuoco a tutte le polveri” e poi “Chiuderemo la partita”. Ancora: “Svolta o perderemo tutto”.

Frasi che in bocca a un militare di carriera, e che carriera, non suonerebbero stonate. Se non fosse che il nostro Paese non è abituato a vedere nei posti chiave un uomo in divisa. E l'effetto si è visto. A cominciare dalla tagliente invettiva della scrittrice Michela Murgia, una che di fendenti ne traccia a go go, una scrittrice premiata ma che fa più parlare di sé per le polemiche che innesca con i suoi giudizi tranchant, spietati, talvolta un po' offensivi. Per il politically correct, la Murgia non si può criticare più di tanto per non essere tacciati di maschilismo o misoginia.

“Da un uomo che proviene da un contesto militare non ci può che aspettare un linguaggio di guerra. Mi chiedo se un linguaggio di questo tipo sia giusto da utilizzare con chi non è militare e quindi con tutto il resto del Paese. A me personalmente spaventa avere un commissario che gira con la divisa. Io non ho mai subito il fascino della divisa. Io gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere che non fossero le forze dell'ordine che stessero spiegando un arresto importante, sono i dittatori. Io quando vedo un uomo in divisa un po' mi spavento sempre. Non è che mi sento proprio al sicuro. Non sono sicura che la categoria bellica sia quella con cui si può responsabilizzare un Paese” ha detto la Murgia durante una puntata di Di Martedì, programma di La7 condotto da Giovanni Floris.

MICHELA MURGIA PARLA DEL GEN. FIGLIUOLO A "DI MARTEDI"

Ma non c'è solo la scrittrice sarda a pensarla così. Anche il Governatore della Campania, Vincenzo de Luca, finito anche lui nel mirino di Crozza, sul Generale ha detto: “Non si presenti con la divisa militare perché sta lavorando da civile. Con quella divisa addosso si rischia di esporre le Forze Armate a polemiche sulla questione del piano vaccini. Consiglio al commissario Figliuolo di andare in giro per l'Italia in abiti civili. Quando si hanno funzioni civili credo sia inappropriato andare in giro in abiti militari, con la tuta mimetica, gli anfibi. Questo rischia di determinare problemi delicati, l'immagine dell'esercito deve essere tenuta fuori dalle polemiche politiche. Quando si gestisce un piano di distribuzione diventano inevitabili le polemiche politiche e non è accettabile che si possano avere ricadute sulle forze armate mi auguro che si correggano comportamenti inappropriati, chi ha funzioni civili si presenti con una immagine civile”.

Insomma, il problema dell'uomo forte, in divisa, che mostra i muscoli, in un Paese che ha vissuto una dittatura fascista, anche se sono passati sette decenni, non è propriamente trascurabile. Però, la nostra è anche una nazione che da sempre ha amato l'uomo forte, una volta si sarebbe detto il caudillo, che nei paesi di lingua spagnola è il capo supremo, militare e politico, il dittatore insomma. L'uomo forte, dunque, da una parte piace e dall'altra mette paura.

Ad ogni modo si dovrebbe quantomeno tentare di giudicarlo alla fine del suo lavoro, che al momento sta eseguendo in modo egregio. Forse, proprio per via della sua divisa: relazionarsi con un militare è ben diverso dal relazionarsi con un civile.

Anche contattarlo per un'intervista, nonostante anni e anni di esperienza giornalistica, lascia un po' spaesati: il suo entourage, infatti, è composto da militari. Che parlano da militari, che hanno atteggiamenti da militari. Dalla sua segreteria risponde un Luogotenente. Il suo capo ufficio stampa è un Tenente Colonnello. Per carità, tutti estremamente gentili e professionali, ma l'abitudine di avere a che fare con addetti alla comunicazione che sono colleghi giornalisti è un'altra cosa. E chi è dell'ambiente lo sa: ci si da del tu immediatamente fra uffici stampa e giornalisti. Nel suo caso il Lei è stato d'obbligo. E da nessuna delle due parti è scattata la domanda: “Ci diamo del tu?”A questo punto, senza la paura e la foga utilizzate dalla Murgia, però, qualche dubbio viene anche a noi: davvero la divisa per un ruolo civile è così importante? E, ancora, davvero l'orgoglio di indossarla si pone davanti a tutto?

C'è da dire, però, che il Generale Figliuolo da chi ha avuto modo di averci a che fare, è stato descritto come cordiale e socievole. E non abbiamo dubbi che lo sia. Ma quella divisa militare che evoca scenari di guerra, ancora non siamo abbastanza maturi per accreditarla come amica.