Genova, puro odio insultare Toscani perché dice bene dei Benetton
È PURO ODIO INSULTARE TOSCANI PERCHÉ DICE BENE DEI BENETTON
Rischia di diventare odiosa la campagna anti-odio che certi ingenuotti di buona volontà tentano di montare. Si sproposita di applicare la Legge Mancino per i casi di odio razziale sui social network. La fissazione ideologica impedisce di percepire che l’odio non è soltanto razziale. Quasi sempre è odio e basta. Senza aggettivi, limiti e definizioni.
Oliviero Toscani non è uno straniero nero, è un italiano bianco. Eppure in questi giorni è odiato come pochi. Sommerso di contumelie, insulti e minacce per aver detto che, secondo lui, i Benetton sono dei miliardari serissimi, perbene e corretti; e che, a suo avviso, il disastroso crollo del ponte di Genova è stato una disgrazia della quale è ingiusto far carico agli azionisti della società che ha in concessione l’autostrada.
LA REPLICA DI LUDOVICO POLASTRIBuongiorno Ho letto l’articolo di Gianni De Felice e ne rispetto l’opinione. Vorrei tuttavia fare una piccola nota. Oliviero Toscani è la tipica persona che sta dalla parte dei poteri forti, assumendo però l’aria intrepida del coraggioso campione della verità. Chi più di lui si è speso a favore di una società multietnica, multiculturale, aperta, tollerante, solidale? I suoi modelli di ogni età, di ogni razza e di ogni sesso (chi vuol capire, capisca) hanno educato, si fa per dire, le ultime due generazioni d’italiani. E i risultati si sono visti. Ma è facile portare avanti quel discorso, quando si è pagati dai Benetton e si ha l’attico a New York. Sarebbe interessante anche per stimolare un dibattito sempre costruttivo mettere dualmente il mio articolo e poi lasciare ai lettori un giudizio imparziale e libero. Grazie e saluti L. Polastri Oliviero Toscani, la sua visione del mondo e le conseguenze |
Non sono completamente d’accordo con Toscani, ma non mi sorprende o indigna la sua opinione. Provo a capirlo. Toscani ha lavorato per vent’anni con i Benetton, fotografando proprio per i loro prodotti le campagne pubblicitarie che lo hanno reso famoso. I Benetton garantirono i fondi per aprirgli nel trevigiano una scuola per giovani creativi di tutto il mondo, Fabrica. Col più anziano dei Benetton, Luciano, corre un’amicizia quasi fraterna. Toscani, insomma, fa parte della squadra. Perché dovrebbe pensare e dire degli United Colors Brothers quello che ne pensano e dicono Di Maio e forse tantissimi italiani?
Insultare Toscani perché ha una buona opinione dei suoi amici e clienti è odio. Non razziale, ma odio. Odio di appartenenza. Odio di dissenso. Sempre più diffuso in una società che si sente notte e giorno in lotta, contro qualcuno o qualcosa. Forse alimentano questo sentimento di odio universale e perenne i rancori socio-economici, le delusioni, l’invidia, le difficoltà della vita, la crisi economica.
SONDAGGIO: IL FOTOGRAFO HA RAGIONE? VOTA
Tutto concorre a rendere violenta la vita d’oggi. Si aggredisce con insulti e offese chi la pensa diversamente, si prende a pugni senza motivo uno sconosciuto per strada, si brucia un poveraccio o un gatto tanto per fare qualcosa. Razza e colore della pelle non c’entrano. È odio. Semplicissimo odio di un mondo che ha perso serenità e sorriso. Basta rivedere commediole come “Fiore di cactus” o rileggere qualche libretto della Kinsella per capire quanto siamo diventati – in pochi decenni – torvi, azzannatori e trùcidi.
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