Cronache

Argentario misteri. Porto Ercole: le "c" diventano "q", il mega progetto degli svedesi storpiatori

Di Giuseppe Vatinno

Porto Ercole diventa... svedese: maxi-investimento su spiagge e hotel

Il mega progetto degli svedesi storpiatori

Un nuovo giallo - propizio alla stagione estiva - allieta gli italiani. A Porto Ercole gli “svedesi” – come li chiamano i locali - hanno messo le mani su un gioiello turistico, Porto Ercole, e la loro società “Erqole” ha fatto un accordo con Regione Toscana e Comune.

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Il progetto prevede il recupero dell’area cittadina dell’ex stabilimento di sardine Cirio, naturalmente ridenominato la “Fabbriqua” e il rilancio del vecchio hotel Pedro, che ora si chiamerà naturalmente la “Roqqa”. I lavori fervono da due anni e forse – come avviene al solito in Italia- si aprirà ad agosto, ma appunto il condizionale è d’obbligo. Però a Porto Ercole si teme – giustamente - che fra qualche giorno ci si ritrovi a “Porto Erqole”. Infatti gli svedesi hanno fatto una grande pensata superando la loro atavica freddezza nordica ed hanno cambiato le “c” in “q” nelle lettere dei nomi dei luoghi per favorire la “pronuncia internazionale”, in verità non si sa con quale criterio.

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Adesso non sappiamo se la sciocca iniziativa sia frutto di una strategia pubblicitaria o semplice disprezzo per la lingua italiana ma sta di fatto che i responsabili della Regione Toscana e del Comune di Porto Ercole tacciono sospettosamente. Il sindaco Arturo Cerulli vorrebbe fare di Porto Ercole una “Capalbio di destra”, ne sentivamo proprio il bisogno, ci basta quella di sinistra, covo e sede nei radical chic nostrani ed esteri che girano con le magliette di Soumahoro.