Cronache

Imane Fadil, "una cena fuori con un uomo". Gli ultimi giorni dell'ex modella

Parla Giuseppe "John" Pisano, amico della Fadil dal quale l'ex modella testimone nei processi Ruby ha vissuto da novembre fino al trasferimento all'Humanitas

Un'ultima cena, fuori, a base di "insalata e con un bicchiere di vino", ma dalle quale inizia a star male, condizione da cui non si riprenderà più. Lo racconta in un colloquio con il Corriere della Sera, Giuseppe Pisano, 55 anni, originario della Sicilia  (ma si fa chiamare John Pisano) che insegna privatamente l’inglese e che esercita la professione di "life coach". Pisano è amico della 34enne marocchina testimone nei processi Ruby morta il primo marzo in circostanze ancora non chiarite dall’inchiesta per omicidio della Procura di Milano, amico da cui la modella va a vivere a novembre dopo aver abitato nella cascina di Chiaravalle. 

La sera del 16 gennaio, due giorni dopo l’udienza del processo Ruby ter, dalla quale esce furente perché stata esclusa dalle parti civili, Imane inizia a non sentirsi bene, scrive il Corriere della Sera. "Nei giorni precedenti aveva avuto dei malesseri, ma erano mali di stagione", racconta l’amico al giornalista Giuseppe Guastella.

Rientrata da una cena con un uomo, di cui Pisano non vuole dire in nome (lo ha fatto agli inquirenti) e potrebbe essere un professionista che ha lavorato per lei, vomita. "Disse che aveva bevuto un bicchiere di vino rosso e mangiato un’insalata". Da allora non si è più ripresa.

"Ha cominciato ad avere dolore alle gambe, poi problemi allo sto- maco. Mi diceva “sento che dentro di me sta accadendo qualcosa”, racconta Pisano che solo il 24 gennaio riesce a convincerla a chiamare la guardia medica che però, dice, riconduce tutto a un forte stato di stress. "Non voleva andare in ospedale perché temeva che potessero farle qualche cosa perché lei aveva dato fastidio". Chi poteva volerle del male? Lei non fa nomi, a sentire Pisano, il quale però condivide i timori dell’amica. Imane peggiora ulteriormente e il 29 John chiama un’ambulanza che la porta all’Humanitas. clinica da cui la 34enne marocchina non uscirà più.