Cronache

In ospedale con la moglie morta, ma l'ha uccisa con una padella. L'ipotesi

Di Redazione Cronache

Fermato il marito della donna per l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato. Il 73enne avrebbe ucciso sua moglie colpendola alla testa con la padella

Porta in ospedale la moglie morta, ma l'ha uccisa colpendola in testa con una padella. Il primo femminicidio a Roma 

Si tratterebbe di un femminicidio, quello di Rosa D'Ascenzo, la donna il cui cadavere è stato portato in ospedale dal marito 73enne di Sant'Oreste (Roma) Giulio Camilli. Il quale, però, aveva parlato ai medici di una "caduta dalle scale". Le ferite che la 71enne aveva alla testa e agli arti, tuttavia, non risultavano compatibili con il racconto dell'uomo, così sono stati allertati i carabinieri che poche ore dopo hanno fermato Camilli con l'ipotesi di reato di omicidio aggravato. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato il 73enne a uccidere la moglie, probabilmente colpendola più volte con una padella in cucina almeno tre ore prima.

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Camilli e D'Ascenzo, riporta Fanpage.it, vivevano ormai da 25 anni in un casolare a Sant'Oreste, un paese di campagna a circa 50 chilometri di distanza da Roma. Allevavano animali e coltivavano la terra, ma tutti erano a conoscenza delle loro condizioni igienico-sanitarie alquanto precarie. Come riporta Il Messaggero, anche il sindaco Gregory Paolucci si era mosso in passato insieme ai servizi sociali, all'Asl e ai veterinari, ma Camilli e D'Ascenzo avevano deciso di vivere in quel modo e non volevano spostarsi di lì. 
Il 73enne, chiamato anche "Capelli impicciati", era conosciuto anche per il suo carattere burbero, litigioso. Anche per questo motivo qualche anno fa gli erano stati ritirati i fucili. Tuttavia, a suo carico non risultano denunce né interventi da Codice Rosso.

Arrivati al casolare di Sant'Oreste della coppia, i militari hanno trovato tracce di sangue soprattutto su diversi utensili della cucina. La Scientifica li ha repertati tutti, in particolare una padella che potrebbe essere stata l'arma del presunto delitto. 
L'ipotesi è che Camilli e D'Ascenzo abbiano litigato, anche a causa dei problemi di salute e di memoria della donna, e che alla fine la discussione sia degenerata nell'aggressione. In attesa di ulteriori sviluppi nelle indagini, coordinate dalla Procura di Tivoli, il 73enne è stato sottoposto a fermo perché sussisterebbe il pericolo di fuga. Nelle prossime ore Camilli sarà sentito dal gip per l'interrogatorio di convalida.