Cronache
Invalsi, risposte sul web da giorni. Scuola, gaffe di Renzi: VIDEO
Nuova polemica sui test Invalsi, i test nazionali che dovrebbero valutare i livelli di apprendimento degli studenti, contestati da prof e studenti come criterio valutativo. Soprattutto se, come successo stavolta, i risultati del test erano già su Internet da una settimana. Colpa dello sciopero nazionale del 5 maggio, che ha fatto slittare i test al 6, data che in molte scuole a quel punto era già stata occupata da altre attività didattiche. Le prove si sono svolte martedì 12 e ieri sui profili Facebook e Whatsapp delle insegnanti coonvolte è iniziato il tam tam. Come racconta una maestra elementare del Milanese al Giornale, "abbiamo fatto i test Invalsi di matematica che avremmo dovuto dare il 6 maggio scorso e che sono saltati perché avevamo da tempo fissato una gita. Ovviamente, con le altre colleghe, abbiamo cercato su Internet le soluzioni, convinte che mai il ministero ci avrebbe mandato lo stesso dossier". E invece, come conferma una sindacalista della Cgil, che è anche referente Invalsi, i test erano identici.
GAFFE DI RENZI: i follower su Twitter hanno sottolineato come il premier abbia scritto "cultura umanista" anziché "cultura umanistica". "Proprio lui che viene da Firenze, la capitale dell'Umanesimo", ha scritto qualcuno.
Renzi: "No boicottaggi, gli insegnanti meritano prestigio" - Renzi alla lavagna: non per essere interrogato, ma per salire in cattedra e spiegare agli italiani la Buona Scuola. I presidente del consiglio si presenta in un video, pubblicato sul sito del governo, in maniche di camicia, ma con cravatta d'ordinanza. Con dei gessetti colorati, spiega i punti cardine di quella che si rifiuta di chiamare riforma, che' di riforme della scuola "non se ne puo' piu'". In blu l'alternanza scuola-lavoro; in giallo la cultura umanistica; in bianco l'aumento delle risorse destinate agli insegnanti; in rosso l'autonomia. E cosi' via. Il messaggio principale, tuttavia, lo lancia guardando fisso alla telecamera: "Si' al dialogo, no ai boicottaggi che penalizzano solo i ragazzi". E poi, ancora: "L'insegnante deve riacquisire quel prestigio che, anche epr colpa di noi genitori delle nuove generazioni, ha perduto". Un discorso infarcito di ricordi personali, a sottolineare che quella della scuola e' una dimensione che riguarda la sfera affettiva prima ancora che le gelide circolari ministeriali. Si parte dalla maestra Eda, "rispettata nel mio piccolo paese vicino Firenze come era rispettato il maresciallo, il farmacista, il parroco". Insomma, un insegnante godeva fino ad alcuni anni fa di "prestigio sociale". Un prestigio perduto a causa dei magri stipendi, ma anche per l'atteggiamento di genitori poco propensi a mettersi in discussione davanti all'insegnante. Anche in questo caso, Renzi tira i ballo il papa' che andava a parlare con i professori e da quelli prendeva consigli, indicazioni.
In questa dimensione degli affetti, il premier lascia calare i punti piu' spinosi del provvedimento che sara' votato mercoledi' dalla Camera. Il tentativo e' quello di fugare i dubbi, ad esempio, sull'alternanza scuola-lavoro che non intacchera' le vacanze estive degli studenti. Ne' sara', con l'autonomia, il Cavallo di Troia sfruttato dalle aziende per mettere il naso dentro gli istituti. Al contrario, servira' a ridurre quel 44% di disoccupazione giovanile che Renzi considera un dato "inaccettabile". Il dirigente scolastico non sara' mai un "preside-rambo" o un "preside-sceriffo", spiega ancora il premier, ma sara' il "responsabile di una comunita'" che prendera' decisioni insieme al collegio dei docenti, degli studenti, dei genitori. Il terzo punto e' quelo degli insegnanti ai quali vengono destinati piu' soldi per le attivita' di formazione, come visitare musei o assistere a spettacoli teatrali. Assieme a questo ci sono i 200 milioni per la valutazione: "Il merito non e' una parolaccia", sottolinea Renzi. L'ultimo punto riguarda le assunzioni, funzionali ad assicurare la continuita' didattica. "Non possiamo avere un'azione educativa spezzettata. Ecco perche' questo governo sceglie di assumere 100 mila persone che ne avevano diritto, una parte dei precari, quelli delle Gae. Assumendo piu' persone con l'organico funzionale, la scuola funzionera' meglio", assicura il premier.
Studenti boicottano test Invalsi,"sono costosi e dannosi" - Giornata "calda" per la Scuola quella di martedì 12 maggio, con gli studenti che hanno boicottato i test Invalsi. "Anche quest'anno abbiamo promosso il boicottaggio delle prove Invalsi, chiedendo agli studenti di non compilare a testa bassa dei test costosi, dannosi, escludenti ed antidemocratici". A parlare è stato Danilo Lampis, coordinatore nazionale Unione degli Studenti (Uds). "Sulla scia della grande giornata di sciopero del 5 maggio, il dato di mobilitazione studentesca nella giornata di oggi e' stato altissimo". L'Uds comunica che "stamattina possiamo confermare l'altissima adesione alla protesta. Le studentesse e gli studenti delle classi seconde hanno consegnato in bianco, letto un libro mentre somministravano le prove, non sono entrati in classe, hanno organizzato sit-in e manifestazioni di protesta. Da oggi partira' lo sportello SOS per difendere gli studenti da ritorsioni e illegittime sanzioni". Gli studenti si dicono "contrari ad un modello di valutazione escludente, che tende a gerarchizzare le scuole ed aumentare le disuguaglianze. Noi vogliamo essere "valutati e non schedati". "Per noi questa giornata" - conclude l'UdS - "e' una ulteriore giornata di mobilitazione contro il ddl Renzi, in continuita' con lo sciopero del 5 maggio. La giornata di oggi (martedì 12, ndr) dimostra come il mondo della scuola sia pronto a continuare a lottare contro la sordita' del Governo alle nostre istanze. Chiediamo lo stop del ddl Renzi e lo stralcio delle deleghe per aprire un confronto reale e cambiare davvero la scuola. Il Governo deve fare una scelta di campo. O continuare ad assecondare le richieste delle lobby, o bloccare il ddl ed ascoltare le richieste delle piazze che durante tutto l'anno hanno espresso una alternativa molto piu' credibile e lungimirante di quella de "La Buona Scuola". Gli studenti la loro idea di scuola ce l'hanno ben chiara e l'hanno scritta dal basso all'interno della proposta AltraScuola. che continueranno a portare avanti in contrapposizione al ddl".