Cronache

La Scuola italiana non sta in piedi: 69 crolli in un anno, mai così tanti dal 2017

di redazione cronache

Sono circa 17mila gli edifici scolastici in zone a rischio

Dal report di Cittadinanzattiva sono emersi i tanti problemi strutturali nelle scuole italiane tra mancata manutenzione e assenza di opere di riqualificazione

Da settembre 2023 a oggi si sono registrati ben 69 crolli all'interno delle scuole italiane. Sono numeri che non si raggiungevano da ben 7 anni. Gli eventi, per lo più localizzati nelle Regioni del Sud e Isole (28), erano per la maggior parte dei casi stati preannunciati da segnali visibili ma sfortuntamente sottovalutati. A dirlo è il rapporto di Cittadinanzattiva.

Il 59,16% degli edifici scolastici non possiede un certificato di agibilità mentre il 57,68% non ha quello di prevenzione incendi. Ad essere senza collaudo statico sono invece il 41,50% delle scuole. Dei 40.133 edifici sclasitici ben 2.876 sono collocati nella zona a rischio 1 e oltre 14.000 in quella a rischio 2.

Leggi anche: Scuola, Milano capitale dell'inefficienza. In alto mare soprattutto il sostegno

Solo il 3% degli edifici ha visto interventi per il miglioramente sismico e appena l'11,4% è stato progettato secondo la normativa per la protezione dai terremoti. Il 64% dei 301 insegnanti intervistati lamenta una non adeguata o assente manutenzione con infiltrazioni d'acqua (40,1%), intonaco staccato (38,7%) e macchie di umidità (38,2%). Per quanto riguarda le prove di emergenza, viste la crescita di fenomeni come le alluvioni, solo il 5% ha riguardato questo potenziale rischio.

Leggi anche: Scuola, Ocse: gli insegnanti italiani i meno pagati. Una docente: "Valuto di andare a lavorare in fabbrica"

"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva - ha subìto tagli rilevanti per quanto riguarda gli asili nido: il Piano prevedeva una spesa di 4,6 miliardi per 264.480 nuovi posti ma, dopo la revisione del Governo, la cifra è scesa a 3,245 miliardi per 150.480 posti. La causa principale di questa revisione è stata motivata con l'aumento dei costi di costruzione. Lo stesso è accaduto con la ristrutturazione, sostituzione/ricostruzione, messa in sicurezza, adeguamento o miglioramento sismico e riqualificazione energetica degli edifici".