Cronache
Matilda De Angelis alla mostra di Giorgio Morandi
L'attrice di "The Undoing", nonché tra le presentatrici dell'ultimo Festival di Sanremo, è stata in visita al Museo e allo studio dell'artista
La splendida attrice in visita alla mostra bolognese
Matilda De Angelis rende omaggio al grande artista Giorgio Morandi. La giovane attrice, nata a Bologna, che negli ultimi anni ha visto crescere la propria carriera a livello italiano e internazionale, ha visitato il Museo Morandi e Casa Morandi in occasione della presentazione al MAMbo della serie "Il mio nome è leggenda", produzione ideata e realizzata da Bottega Finzioni in collaborazione con il Comune di Bologna e Bologna Welcome, che ha debuttato con grande successo a dicembre 2021 su Sky Arte.
L'attrice si è avvicinata con curiosità e interesse ai dipinti e alle incisioni di Morandi nelle sale del museo bolognese, la più ampia collezione pubblica al mondo di opere dell'artista, così come di oggetti originali che compaiono nelle composizioni delle celebri nature morte, bottiglie, scatole, conchiglie, vasi conservati nello studio di Casa Morandi in via Fondazza 36.
A colpirla durante la visita sono state in maniera particolare le incisioni, a suo parere "realizzate con una tecnica ineguagliabile". Del resto, dell'incisione Morandi è stato maestro sia in senso stretto, come docente di Tecnica dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, che in senso lato, dati il rigore e la straordinaria capacità di espressione attraverso questo mezzo.
Morandi e il cinema: le sue opere in diversi film, relazioni intellettuali con registi e critici
La vicenda artistica morandiana, nel tempo, ha intersecato in vari modi il mondo del Cinema: il Cinema amava e ama Morandi, sue opere sono visibili o citate in diversi film come "La dolce vita", 1960, di Federico Fellini; "La notte", 1961, di Michelangelo Antonioni; "Il Boom", 1963, di Vittorio De Sica; "Io sono l'amore", 2009, di Luca Guadagnino; "Frank Gehry - Creatore di sogni", 2005, di Sydney Pollack. Ma anche l'artista da parte sua, pur non viaggiando e preferendo lavorare esclusivamente tra Bologna e Grizzana, amava intrattenere relazioni intellettuali non solo con artisti, letterati, critici, collezionisti ma anche con registi e attori. Celebri in questo senso gli incontri in via Fondazza con Michelangelo Antonioni e Monica Vitti.
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