Cronache
Messina Denaro, audio contro Falcone. Baiardo avvicinò Paolo Berlusconi
Il boss all'amica prima dell'arresto: "Ste cerimonie per Falcone mi bloccano nel traffico". Nel 2011 l'amico dei Graviano bussò alla porta dell'ex premier
Gli audio inediti di Messina Denaro all'amica: "Ste cerimonie per Falcone mi bloccano nel traffico"
È il 23 maggio del 2022, giorno di commemorazione delle stragi a Palermo, e Messina Denaro è in clamoroso ritardo. Manda un audio a una donna diventata sua amica durante la chemioterapia per giustificarsi: «Io sono qua, bloccato, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta minchia. Porco mondo».
Riporta tutto il Corriere della Sera, che oggi pubblica una serie di messaggi audio inviati dal boss prima dell'arresto all'amica e che saranno mandati in onda questa sera su La7 a Non è l'arena. Ascoltandolo «fa impressione — commenta Giletti al Corriere della Sera —, hai la sensazione che sia un’altra persona in quel momento». Ma la donna non si insospettisce, le sembra lo sbotto di un automobilista.
Nel 2011 Baiardo, vicino ai Graviano, provò a entrare in contatto con Berlusconi
Nel frattempo, Repubblica racconta invece che Salvatore Baiardo, il gelataio che aveva protetto la latitanza dei Graviano diventato celebre di recente per la "profezia" sull'arresto di Messina Denaro, "provava a bussare alla porta" di Silvio Berlusconi allora del premier in carica. Secondo Repubblica, "il presidente del Consiglio non avrebbe risposto, ma a dare udienza a Baiardo è stato un altro Berlusconi, Paolo, il fratello minore dell’allora capo del governo. È una storia su cui indaga, da due anni, la procura antimafia di Firenze. Perché Baiardo voleva parlare con Silvio Berlusconi? Si può sospettare che l’uomo di fiducia dei Graviano volesse ricattare il premier?" si chiede Repubblica.
Secondo Repubblica, "alla fine della conversazione, che avviene in via Negri, il fratello del premier chiama Giancame e gli dice: «Mimmo (Domenico Giancame, ndr), tu sei testimone: questa persona — indicando Baiardo — è venuta a dire cose che riguardano mio fratello per screditarlo». Giancame oggi è in servizio presso la presidenza del Consiglio. Chiamato a testimoniare dai pm, non ha alcun dubbio sulle parole che Paolo Berlusconi pronunciò e sul contesto in cui la conversazione avvenne".