Migranti, Papa Francesco: "Sì allo ius soli e allo ius culturae"
Migranti, papa Francesco in un'anticipazione del messaggio che invierà per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
Migranti, Papa Francesco: "Sì allo ius soli e allo ius culturae"
Al momento della nascita "va riconosciuta e certificata" la nazionalita' e a tutti i bambini "va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria". Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrera' il prossimo 14 gennaio (tema: 'Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati') prende esplicitamente posizione sullo ius soli e manifesta appoggio anche allo ius culturae in quanto chiede sia riconosciuto il diritto a completare il percorso formativo nel paese d'accoglienza. Il Pontefice ricorda che la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo "offre una base giuridica universale per la protezione dei minori migranti. A essi - dice il Papa - occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria. Parimenti e' necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore eta' e la possibilita' di continuare degli studi. Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia e' importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento. Nel rispetto del diritto universale a una nazionalita' - sottolinea Francesco -, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita".
Al momento della nascita "va riconosciuta e certificata" la nazionalita' e a tutti i bambini "va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria". Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebrera' il prossimo 14 gennaio (tema: 'Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati') prende esplicitamente posizione sullo ius soli e manifesta appoggio anche allo ius culturae in quanto chiede sia riconosciuto il diritto a completare il percorso formativo nel paese d'accoglienza. Il Pontefice ricorda che la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo "offre una base giuridica universale per la protezione dei minori migranti. A essi - dice il Papa - occorre evitare ogni forma di detenzione in ragione del loro status migratorio, mentre va assicurato l'accesso regolare all'istruzione primaria e secondaria. Parimenti e' necessario garantire la permanenza regolare al compimento della maggiore eta' e la possibilita' di continuare degli studi. Per i minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia e' importante prevedere programmi di custodia temporanea o affidamento. Nel rispetto del diritto universale a una nazionalita' - sottolinea Francesco -, questa va riconosciuta e opportunamente certificata a tutti i bambini e le bambine al momento della nascita". (AGI) Eli (Segue)
Migranti: Papa, aprire corridoi umanitari per rifugiati
Semplificare e incrementare la concessione dei visti per il ricongiungimento familiare, aumentare programmi di sponsorship privata e aprire corridoi umanitari. E' quanto auspica Papa Francesco nel suo Messaggio. "Considerando lo scenario attuale - scrive Francesco - accogliere significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilita' piu' ampie di ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione". In tal senso quindi, "e' desiderabile un impegno concreto affinche' sia incrementata e semplificata la concessione di visti umanitari e per il ricongiungimento familiare. Allo stesso tempo - continua il Papa -, auspico che un numero maggiore di paesi adottino programmi di sponsorship privata e comunitaria e aprano corridoi umanitari per i rifugiati piu' vulnerabili. Sarebbe opportuno, inoltre, prevedere visti temporanei speciali per le persone che scappano dai conflitti nei paesi confinanti".
Il Pontefice ricorda che nel 2006 Benedetto XVI sottolineava come nel contesto migratorio la famiglia sia 'luogo e risorsa della cultura della vita e fattore di integrazione di valori'. Quindi scrive Francesco: "La sua integrita' va sempre promossa, favorendo il ricongiungimento familiare - con l'inclusione di nonni, fratelli e nipoti -, senza mai farlo dipendere da requisiti economici. Nei confronti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati in situazioni di disabilita', vanno assicurate maggiori attenzioni e supporti. Pur considerando encomiabili gli sforzi fin qui profusi da molti paesi in termini di cooperazione internazionale e assistenza umanitaria, auspico che nella distribuzione di tali aiuti si considerino i bisogni (ad esempio l'assistenza medica e sociale e l'educazione) dei paesi in via di sviluppo che ricevono ingenti flussi di rifugiati e migranti e, parimenti, si includano tra i destinatari le comunita' locali in situazione di deprivazione materiale e vulnerabilita'".
La Chiesa, ribadisce il Pontefice, "e' disponibile a impegnarsi in prima persona per realizzare" tutte le iniziative proposte, "ma per ottenere i risultati sperati e' indispensabile il contributo della comunita' politica e della societa' civile, ciascuno secondo le responsabilita' proprie". Francesco ricorda anche quanto detto durante il Vertice delle Nazioni Unite, a New York il 19 settembre 2016, con i leader mondiali che hanno "chiaramente espresso la loro volonta' di prodigarsi a favore dei migranti e dei rifugiati per salvare le loro vite e proteggere i loro diritti, condividendo tale responsabilita' a livello globale. A tal fine, gli Stati si sono impegnati a redigere e approvare entro la fine del 2018 due patti globali (Global Compacts), uno dedicato ai rifugiati e uno riguardante i migranti". Alla luce di questi processi avviati, sottolinea il Papa "i prossimi mesi rappresentano un'opportunita' privilegiata per presentare e sostenere le azioni concrete nelle quali ho voluto declinare i quattro verbi (accogliere, proteggere, promuovere e integrare, ndr). Vi invito, quindi - conclude -, ad approfittare di ogni occasione per condividere questo messaggio con tutti gli attori politici e sociali che sono coinvolti - o interessati a partecipare - al processo che portera' all'approvazione dei due patti globali".
Migranti: Papa, no a respingimenti e no a centri di detenzione
(No ai respingimenti, no ai centri di detenzione. Papa Francesco ribadisce con forza che "non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie di migranti e rifugiati, soprattutto quando esse vengono eseguite verso paesi che non possono garantire il rispetto della dignita' e dei diritti fondamentali". Il Pontefice precisa "l'importanza di offrire a migranti e rifugiati una prima sistemazione adeguata e decorosa" e sottolinea come sia "necessario formare adeguatamente il personale preposto ai controlli di frontiera".
"In nome della dignita' fondamentale di ogni persona, occorre sforzarsi di preferire soluzioni alternative alla detenzione per coloro che entrano nel territorio nazionale senza essere autorizzati", aggiunge Francesco.
Il verbo 'proteggere', precisa Francesco, "si declina in tutta una serie di azioni in difesa dei diritti e della dignita' dei migranti e dei rifugiati, indipendentemente dal loro status migratorio". Protezione che, sottolinea, comincia in patria e consiste "nell'offerta di informazioni certe e certificate prima della partenza e nella loro salvaguardia dalle pratiche di reclutamento illegale". "Essa - prosegue - andrebbe continuata, per quanto possibile, in terra d'immigrazione, assicurando ai migranti un'adeguata assistenza consolare, il diritto di conservare sempre con se' i documenti di identita' personale, un equo accesso alla giustizia, la possibilita' di aprire conti bancari personali e la garanzia di una minima sussistenza vitale. Se opportunamente riconosciute e valorizzate - sottolinea il Papa -, le capacita' e le competenze dei migranti, richiedenti asilo e rifugiati, rappresentano una vera risorsa per le comunita' che li accolgono".
Il Pontefice auspica inoltre che "nel rispetto della loro dignita', vengano loro concessi la liberta' di movimento nel paese d'accoglienza, la possibilita' di lavorare e l'accesso ai mezzi di telecomunicazione. Per coloro che decidono di tornare in patria, sottolineo - afferma Francesco - l'opportunita' di sviluppare programmi di reintegrazione lavorativa e sociale".
Promuovere, aggiunge il Papa, vuol dire "essenzialmente adoperarsi affinche' tutti i migranti e i rifugiati cosi' come le comunita' che li accolgono siano messi in condizione di realizzarsi come persone in tutte le dimensioni che compongono l'umanita' voluta dal Creatore". Tra queste dimensioni va riconosciuto "il giusto valore alla dimensione religiosa, garantendo a tutti gli stranieri presenti sul territorio la liberta' di professione e pratica religiosa. Molti migranti e rifugiati hanno competenze che vanno adeguatamente certificate e valorizzate". Siccome 'il lavoro umano per sua natura e' destinato a unire i popoli', Francesco incoraggia a prodigarsi affinche' venga promosso "l'inserimento socio-lavorativo dei migranti e rifugiati, garantendo a tutti - compresi i richiedenti asilo - la possibilita' di lavorare, percorsi formativi linguistici e di cittadinanza attiva e un'informazione adeguata nelle loro lingue originali. Nel caso di minori migranti, il loro coinvolgimento in attivita' lavorative richiede di essere regolamentato in modo da prevenire abusi e minacce alla loro normale crescita", conclude.