Cronache

Morgan ad Affari: “Allergico ai leccaculo, sono libero e credo nella poesia”

di Antonio Amorosi

Morgan ad Affari: “In Italia piacciono gli asserviti, io non lo sono. Ecco perché vado in tv. Non sono né conformista né borghese". Dietro il nuovo programma

Certo infatti una cosa è l'intrattenimento e il racconto della musica, un'altra cosa è la musica vera suonata in tv. Negli Stati Uniti mi fanno vedere suonare in tv John Mayer, Diamanda Galas, i Ministry. In Italia che vedo?

“La storia della musica in televisione in Italia è gloriosa, è una bellissima e meravigliosa storia. Il mio obiettivo è quello di ricostruire una televisione musicale che sia all'altezza”

Siamo lontani anni luce dalla musica reale che circola nel mondo perché chi ha il potere non si rispecchia nella musica che ‘gira intorno’?

“No, non è vero che siamo lontani anni luce. È come se fosse arrivato un tifone, un evento atmosferico che ha travolto quelle che erano i ‘mandala’ che erano stati costruiti musicalmente, la bellezza della costruzione musicale che poi è stata travolta da una vento minimalista di cui è colpevole sia il cinema che il denaro, il mercato”

La mercificazione ha travolto qualsiasi aspetto e anche la musica è stata disintegrata...

“Nella musica anche il vento minimalista ha permesso di credere che con quattro note si può costruire della musica. Oggi sono tutti schiacciati dal minimalismo, per primi gli autori di colonne sonore che sono inascoltabili, elementari, da monosillabi. E credono che sia musica fare due note ma non è musica, è l‘esperimento di fare due note, non ci si può fermare lì. Philip Glass, Michael Nyman non hanno fatto musica proiettata in avanti, hanno fatto musica che illuminava. E’ come dire: un conto è distruggere la punteggiatura come nell'Ulisse di Joyce e creare dei nuovi linguaggi poetici, diverso è distruggere la punteggiatura perché non si conosce la punteggiatura. Oggi la punteggiatura è stata distrutta e nessuno è riuscito a prendere in mano le redini della mancanza di punteggiatura, per cui oggi ci troviamo in una musica che non ha più organizzazione armonica e una coscienza armonica e pop”.