Cronache
Morti sul lavoro, Capone ad Affari: "Più che di scioperi c'è bisogno di formazione nelle scuole"
Il segretario nazionale dell'Ugl: "Inail chiude con un miliardo di attivo, quei fondi si investano per i lavoratori"
Morti sul lavoro, il segretario nazionale dell'Ugl, Paolo Capone, punta sulla prevenzione: "Non esistono morti di serie A o serie B, serve però prevenire affinché il numero di decessi possa scendere"
Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, analizza con Affaritaliani la questione delle morti sul lavoro poche ore dopo il dramma di Calenzano: "Gli scioperi? Servono ma serve ancora di più lavorare su formazione e prevenzione già dai banchi di scuola".
Partiamo subito con una provocazione: perché dopo l'aggressione al capotreno si è bloccata l'Italia e oggi con cinque morti non sono stati proclamati scioperi?
"In Italia ci sono un infortunio ogni minuto e un decesso ogni 8 ore. Non essendoci morti di serie A e serie B si dovrebbero proclamare circa 3 scioperi al giorno. Vero che la percezione dei fatti gravi come quello di Calenzano ci impressionano molto ma lo sforzo e le energie e direi le risorse vanno utilizzate per la prevenzione".
Non crede che a volte ci siano due pesi e due misure?
"Vede, l'aggressione ha fatto scattare lo sciopero per stigmatizzare un fenomeno che può esser battuto con più controlli e più repressione da parte delle forze dell'ordine. Sui morti va sottolineato come le norme antifortunistica in Italia siano tra le più importanti in Europa. Serve piuttosto far fare pratica sul campo ai lavoratori con esercitazioni e interventi mirati sulla prevenzione. E va fatta un'operazione già dai banchi di scuola".
Progetti che costano e spesso ci si nasconde dietro a bilanci in crisi...
"Spesso è così ma è di questi giorni il bilancio dell'Inail che vede un miliardo di attivo che giace nei conti di Cassa Depositi e Prestiti. Si potrebbe ricorrere a questo tesoretto per avere un inizio di un progetto strutturale che vedrebbe sicuramente il crollo dei morti sul lavoro".
Tutto qui?
"Ci sono dei piani che abbiamo sottoposto al Governo nei vari tavoli istituzionali tra cui quello di unificare gli ispettori in un unico corpo nazionale che non vada a lavorare su singoli comparti ma agisca armonicamente su tutti i fronti".