Cronache
Nasce lo spazio 'I caffè dell’abitare':incontri (web) per raccontare se stessi
In quest’ultimo anno di pandemia, la nostra vita si è divisa tra la casa e la rete internet. Donatella Caprioglio ha messo insieme questi due elementi: l’esito è sorprendente
Insofferenza, disagio, talvolta anche di peggio: questo hanno prodotto i mesi di lockdown e comunque le limitazioni che hanno costretto tutti noi a cambiare i ritmi ai quali erano abituati. La psicoterapeuta e scrittrice Donatella Caprioglio ha usato la piattaforma Zoom per un ciclo di incontri che permetta alle persone di raccontare la loro esperienza e le difficoltà attraversate. Uno spazio aperto che ha chiamato “I caffè dell’abitare” .
Prendere un caffè insieme è un gesto lieve, amicale, l’occasione per raccontare qualcosa di sé senza enfasi. In questi momenti abbiamo proprio bisogno di dialogare con leggerezza per condividere un momento di grande stanchezza e incertezza sul futuro. Le persone sono rimaste in casa e ne hanno colto i vantaggi e i limiti. Hanno capito maggiormente le loro esigenze, si sono confrontate con uno spazio che riflette il loro mondo interiore spesso senza capire che la casa è un potente strumento terapeutico, se viene utilizzata con una consapevolezza nuova. I caffè dell’abitare propongono una conoscenza maggiore dei propri bisogni, molto spesso sconosciuti o dimenticati, proprio ora che siamo confusi o ci sentiamo perduti senza trovare più un senso nello spazio che viviamo.
Ed è a questo punto che entra in gioco lei: quale è il suo compito?
Come psicoterapeuta avverto una sofferenza generale e un bisogno di sostegno. Questi incontri sono leggeri e profondi e fanno un gran bene. Già prendersi il tempo per seguirli è un gesto di cura per sé. Non vogliono essere delle terapie, ma alla fine ci si sente sollevati, appartenenti ad un gruppo.
Francosie Dolto (psicoanalista francese) diceva che la parola fa esistere. Ai caffè il mio ruolo è esprimere il mio pensiero sull’abitare, perché sono anni che mi appassiono all’argomento dal punto di vista simbolico e psicologico. Ma soprattutto voglio permettere a tutti il lento fluire di un discorso personale: l’ascolto del gruppo, fa il resto.
La casa riflette il nostro mondo interiore, guardando la nostra casa possiamo vedere noi stessi
Come è stato il primo caffè che si è appena svolto, quale risposta ha avuto?
L’esito è stato fantastico. Il caffè è aperto a tutti e c’erano quindi persone con lavori diversi, anche attinenti alla casa. Hanno tutti parlato del loro modo di vivere gli spazi ed è stato, credo, liberatorio, profondo, a tratti commovente, ma anche gioioso. Un’ora e 45 minuti di scambio sincero e libero: lo schermo del pc aiuta ‘a schermarsi’, protegge più di un incontro dal vivo. Questo facilita il racconto personale, permette a ciascuno di scoprire che parlare di case è parlare del nostro mondo interiore, porta a riflettere sulle nostre architetture interiori, fatte di sensazioni, odori, mobilio.
Ai caffè dell’abitare si accede su prenotazione: le date appaiono sui social e sul sito https://www.donatellacaprioglio.it/webinar e ciascuno può comodamente iscriversi. Si formano piccoli gruppi, non più di 14 persone e la durata è solitamente di 1h.45.