Cronache

Neonato lasciato in ospedale a Milano, la mamma deve avere il diritto di farlo

di Laura Rita Santoro*

Il rischio che si vanifichino anni di campagna “pro vita” e parto in anonimato

Portare il bambino nella Culla non è reato in quanto si applica la stessa normativa dell’abbandono in ospedale. Il soccorso, al bambino, sarà immediato e verrà avvisato immediatamente il Tribunale dei Minori che provvederà all’adozione del neonato, dopo dieci giorni.

Le culle sono nate dalla necessità di evitare che i bambini vengano gettati nella spazzatura o affidati a malintenzionati. Forse si è investito troppo poco nella cultura dell’accoglienza della vita e del suo rispetto, una scelta che avrebbe dovuto rimanere anonima, ma è diventata di dominio pubblico, a causa del messaggio di taluni personaggi e del direttore di neonatologia che invitano la mamma a ripensarci. Questo gran parlare dell’ultimo bambino lasciato alla Mangiagalli, rischia di vanificare anche quel poco investito, in cultura, del parto nell’anonimato!

Questi giorni questo gran parlare, rischia di preoccupare le donne che si trovassero in difficoltà, facendole sentire a rischio di giudizio, temendo per la loro privacy.

Certo, molti parlano del senso di colpa che potrebbe provare una madre, che ha lasciato il figlio in ospedale, che però potrà raccontare a chiunque, dal momento che consentito dalla legge! Immaginate, se a seguito di queste parole, una donna, nella speranza di autotutelarsi, decide di gettare il proprio figlio in un cassonetto! Se trovassero il neonato deceduto, la donna rischierebbe la detenzione. Comunque il senso di colpa sarà sempre più forte, di sapere che il bambino è stato affidato alle amorevoli cure di genitori privi della gioia di un figlio.