Niger, possibile invio di soldati italiani. Obiettivo: bloccare i migranti
A oggi nessun militare italiano è presente in Niger. Ma è un'ipotesi da non trascurare per il futuro. Ecco perché
TRUPPE ITALIANE IN NIGER? OGGI NO, DOMANI FORSE
Oggi no, ma domani forse sì. Al momento nessun contingente militare italiano sarà dislocato in Niger, ma l'opzione viene valutata con attenzione per il futuro. E' questa in sostanza la posizione di governo e difesa italiani sul file che riguarda il paese africano. Un paese cruciale per la sua vicinanza geografica alla Libia. Il Niger è infatti un passaggio obbligato per tutti quei migranti che dall'Africa subsahariana cercano di raggiungere le coste italiane.
L'ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA ITALIA E NIGER
Nelle scorse settimane Italia e Niger hanno concluso un importante accordo di cooperazione. Il 1° aprile, infatti, il presidente del consiglio Paolo Gentiloni e l'omologo del Niger Mahamadou Issofou hanno firmato a Roma un accordo che prevede l'elargizione italiana di 50 milioni di euro al Niger. Il contributo sarà scaglionato in quattro tranche condizionate al raggiungimento di obiettivi per sorvegliare i confini con la Libia.
"A OGGI NESSUNA IPOTESI OPERATIVA"
Negli scorsi giorni però si è diffusa la voce della presenza di militari italiani nel paese nigerino. Un'eventualità smentita dalla Difesa e da diverse fonti dei Servizi e dell'esercito ad Affaritaliani.it. Al momento non c'è alcun militare italiano al Niger e l'opzione non è sul tavolo per l'immediato. "Una cosa del genere non la su può fare di nascosto o sottotraccia", dicono.
ECCO PERCHE' L'INVIO DI MILITARI IN NIGER NON E' IMPOSSIBILE
Ma, avvertono le fonti di Affari, si tratta di un'eventualità da non trascurare per il futuro. In Niger sono presenti già da diverso tempo i francesi, con un contigente militare che si occupa di assistenza e istruzione delle forze locali in funzione antiterroristica. Da qualche tempo è presente in Niger anche un piccolo contingente europeo, chiamato Eucap, che si occupa di fornire mezzi e supporto tecnico logistico.
OBIETTIVO: CONTROLLARE IL FLUSSO DI MIGRANTI
L'Italia spera non debba servire ma, al di là delle smentite ufficiali, l'ìpotesi dell'invio di truppe in Niger non viene per nulla esclusa. Anche se al momento non esiste nessuna ipotesi operativa a riguardo. L'obiettivo dichiarato è quello di garantire un controllo alle frontiere del paese, snodo obbligato per decine di migliaia di profughi. Funzione umanitaria da una parte e di controllo dall'altra, dunque. Anche perché la Libia non è certo un passaggio sicuro per le masse di persone che dall'Africa subsahariana cercano di raggiungere l'Europa.
IL TENTATIVO DI ACCORDO CON LA LIBIA
Decisivo in un senso o nell'altro sarà l'evolversi della situazione in Libia. Non è un mistero infatti che Minniti e Gentiloni stanno lavorando a un accordo con il paese libico per il controllo delle frontiere e delle acque del Mediterraneo. Ma non sarà facile raggiungere risultati definitivi in tempi brevi, anche per la grande incertezza che regna in Libia, almeno fino alle elezioni annunciate per il 2018.