Cronache
Operazione antimafia The Wolf: catturato il boss latitante Gianluca Lamendola
Il figlio di “bicicletta” era in fuga dal 18 luglio: preso a Correggio, Reggio Emilia, in cui progettava nuovi capitoli della sua latitanza
Operazione antimafia The Wolf: catturato il boss latitante Gianluca Lamendola
È stato sorpreso in pigiama e pantofole all’alba del 18 novembre nell’appartamento in cui si nascondeva e progettava nuovi capitoli della sua latitanza la fuga: Gianluca Lamendola, il presunto capo boss del clan Lamendola- Cantanna, è stato catturato a Correggio (Reggio Emilia) a distanza di quattro mesi esatti dall’operazione antimafia “The Wolf” messa a segno in Puglia il 18 luglio dai carabinieri del Nor della compagnia di San Vito dei Normanni (Brindisi).
Carabinieri San Vito dei Normanni
Gianluca Lamendola, figlio di Cosimo Lamendola alias “bicicletta” anche lui tra i 22 arrestati nell’operazione antimafia e catturato nel mese di settembre nei trulli di Ostuni, è apparso stanco, invecchiato e trasandato. Non più l’impronta di jihadista che gli affiliati hanno soprannominato ES17 come il capomafia napoletano Emanuele Sibillo di Forcella.
Gianluca Lamendola
Probabilmente la latitanza e l’apprensione per la moglie e il figlio, che nascerà nel mese di dicembre, hanno aggravato la sua posizione di latitante. L’operazione “The wolf” è stata una complessa e articolata attività investigativa coordinata dal pm Carmen Ruggiero della direzione distrettuale Antimafia di Lecce, che ha localizzato e arrestato il latitante Gianluca Lamendola, 34 enne, sottrattosi all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Francesca Mariano del Tribunale di Lecce ed eseguita lo scorso 18 luglio nella provincia di Brindisi e in altre provincie pugliesi.
Gianluca Lamendola è stato raggiunto dai militari in un’abitazione nella provincia emiliana, a seguito di una vera e propria operazione militare, condotta con il supporto dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Emilia, nel corso della quale è stato prima cinturato l’intero complesso condominiale, per poi farvi irruzione e bloccare il latitante. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto nel carcere di Reggio Emilia ed è indagato per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentati omicidi, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsioni, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio e autoriciclaggio, tutti aggravati dal metodo mafioso e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Il gip del Tribunale di Lecce, a seguito della fuga e delle laboriose ricerche che si sono rese necessarie, ha emesso nel mese di agosto scorso il decreto di latitanza. Nell’ambito del stesso contesto investigativo, il 16 novembre, l’Unità F.A.S.T. (Fugitive Active Search Team) della polizia tedesca, coordinata dall’omologa Unità Italiana del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, sulla base di elementi investigativi forniti dal comando provinciale carabinieri di Brindisi, ha localizzato in Germania e arrestato il latitante Adriano Natale, 41enne, anch’egli sfuggito alla cattura lo scorso 18 luglio. Per quest’ultimo è stato avviato il procedimento di estradizione per il previsto trasferimento in Italia. Adriano Natale è gravemente indiziato dei reati di associazione mafiosa, narcotraffico, detenzione e porto illegale di armi clandestine e numerosi altri reati. Si chiude, così, il cerchio dell’operazione antimafia “The Wolf”.