Cronache
Padre Georg torna in Italia e riattacca Papa Francesco
Padre Georg è tornato e la diatriba con Papa Francesco ricomincia
Padre Georg torna in Italia e riattacca Papa Francesco
Lo avevamo lasciato mogio mogio dalle parti della Foresta Nera a Friburgo, nella Teutonia più oscura, inviato in esilio da Roma proprio per il suo libro “Nient’altro che la Verità” che lo ritroviamo a Forte dei Marmi (Lucca) a ripresentare lo stesso libro che fece infuriare Papa Francesco che come reazione brutalizzò il prelato cacciandolo dai Sacri Palazzi e mandandolo nella sua diocesi d’origine, “senza lavoro”, come lo stesso ex segretario di Papa Benedetto XVI ha tenuto a dichiarare pubblicamente poco tempo fa.
Così il pretino abatino non ha perso tempo ed appena ha potuto, dopo essersi però fatto le vacanze, ha tirato uno dei suoi famosi calcetti negli stinchi a Bergoglio.
Calcetti perfettamente mirati che il Papa ha già sperimentato in passato.
In un clima ancora estivo e dalla prestigiosa località marittima toscana il presule ha spiegato:
"Tanti mi hanno invitato a scrivere, a tenere fermo quello che ho visto perché, mi dicevano, io sono un testimone privilegiato. Strada facendo ho capito meglio questo invito. Ho iniziato a mettere insieme degli appunti che poi sono diventanti il libro. Un cardinale mi consigliò di non scrivere il libro in tedesco, anche se è la mia madre lingua, ma di scriverlo in italiano.
E poi ancora:
"l'11 febbraio 2013, a me lo disse nel settembre 2012. Fui uno dei primi a cui lo comunicò e io gli dissi che non era possibile fare questo. Mi rispose che era una decisione presa, e non un tema da discutere. In questa frase ho capito che se lui aveva preso questa decisione ci aveva per tanto tempo riflettuto, aveva pregato e aveva sofferto, e che lo faceva per l'amore di Dio, per l'amore della Chiesa perché lui non aveva più le forze. E io ho visto come in quei mesi aveva perso le forze, fisiche e psichiche. Come ha detto lui stesso il Papa deve avere le forze per mantenere forte il timone”.
Ma il punto è che il libro contiene non solo lodi verso Benedetto XVI e ricostruzioni storiche ma anche irriverenze, diciamo così, contro Francesco, che non l’ha affatto presa bene, tanto che Padre Georg tentò goffamente di fermare la distribuzione del libro già stampato, arrivando addirittura a Marina Berlusconi, ma non se ne fece niente perché appunto il libro era stato non solo già stampato ma anche inviato alle librerie.
Segno che il tedesco cercava di mediare.
In realtà Papa Bergoglio era stato il primo ad attaccare, visto che lo aveva lasciato al suo incarico di prefetto della Casa Pontificia, ma solo formalmente, cioè prendeva lo stipendio ma il Papa argentino non lo voleva tra i piedi.
Si legge proprio nel libro dello scandalo: “lei rimane prefetto ma da domani non torna al lavoro”.
Pure il pretino non l’aveva presa bene e questo fatto se lo era –come si suol dire- legato al dito.
Da qui poi l’idea di fare un libro al fulmicotone da sganciare su San Pietro appena possibile, cioè alla scomparsa del suo protettore, anche lui tedesco.
Da lì era iniziato un lunghissimo tira e molla tra il Papa e l’ex –segretario.
A Francesco non erano piaciute -a parte il libro apparso sotto Natale- le esternazioni a ruota libera di Gänswein che era arrivato addirittura a farle in prima serata dopo il Tg1 da Bruno Vespa.Lo aveva ascoltato tutta l’Italia.
Fu allora che Bergoglio cominciò a cucinarselo a fuoco lento. Prima fece capire che poteva finire in Costarica, in una diocesi lontana e impraticabile, poi gli fu fatto balenare l’insegnamento in qualche università pontificia e infine fu impacchettato e rimandato al mittente, cioè alla Diocesi di Friburgo, con tanti saluti, da Roma con amore.
Ora Padre Georg è tornato e la diatriba ricomincia.