Cronache

Palamara messo alla porta dalle toghe: chiesta la rimozione dall’ordine

L'avvocato generale della Cassazione Pietro Gaeta: "Protagonista di condotte di pericolo concreto, al massimo grado"

Rimozione dall'ordine giudiziario. Questa la richiesta dell'avvocato generale della Cassazione Pietro Gaeta, al termine della sua requisitoria davanti alla disciplinare del Csm, nei confronti di Luca Palamara. Gaeta, in conclusione, ha ribadito la "gravità inaudita" degli illeciti disciplinari contestati a Palamara, che "ha avuto un ruolo primario, è stato regista e organizzatore e sceneggiatore della strategia: senza il suo operato non ci sarebbe stata la riunione all'hotel Champagne e l'interlocuzione con Lotti" sulle nomine.

Si è trattato, ha aggiunto, "di condotte di pericolo concreto, al massimo grado" e Palamara "non ha fornito elementi idonei ad attenuare questi elementi di gravità". L'avvocato generale della Cassazione ha infatti rilevato che il pm di Roma (sospeso da oltre un anno dalle funzioni e dallo stipendio) "a fronte di accuse assai gravi non ha inteso interloquire con il suo giudice" e che "il suo comportamento 'post factum' non ha indotto ad alcun bilanciamento positivo".