Papa Francesco convoca una riunione episcopale mondiale per febbraio
Papa Francesco prepara le contromosse sul dossier Viganò
Qualcosa comincia a muoversi in Vaticano per quanto riguarda i noti scandali pedofili.
Il Papa, sentito il Consiglio dei Cardinali (C9), ha convocato una riunione plenaria con tutti i presidenti delle Conferenze Episcopali mondiali per discutere di “protezione dei minori” e di “abusi su adulti vulnerabili”.
L’assemblea si terrà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio 2019.
Nel frattempo proseguono le riunioni del C9 che non si è trasformato in C6, dopo l’annuncio dei tre cardinali che lasceranno, uno per raggiunti limiti di età, Laurent Monsengwo Pasinya, e gli altri due, George Pell, Francisco Javier Errazuriz perché coinvolti in abusi sessuali. Infatti, per la prossima riunione di dicembre, i cardinali convocati sono nove e sempre gli stessi.
Un atto riparatorio tardivo -e che non ha neppure trovato applicazione immediata-, visto che i due cardinali non dovevano proprio fare parte del C9, poiché da tempo era nota la loro vicenda ed invece il Papa li ha chiamati lo stesso. Oltre questo tema, il C9 sta rilasciando la nuova Costituzione Apostolica della Curia Romana che, per ora, ha il titolo di “Praedicate evangelium”.
Dunque Papa Francesco ha cambiato strategia ed ha agito convocando le Conferenze Episcopali mondiali per febbraio; ha finalmente capito che la tattica del silenzio non ha funzionato per nulla ed anzi ha provocato ulteriori malumori e risentimenti, facendo sospettare che Papa Bergoglio non volesse o non potesse difendersi dalle accuse dell’ex nunzio apostolico a Washington, Carlo Maria Viganò.
Nel frattempo, un altro cardinale, Donald Wuerl, sta per dimettersi. L’arcivescovo di Washington succeduto proprio a Theodore McCarrick, al centro dello scandalo, ha già incontrato il Papa qualche giorno fa, ma ora sta maturando la decisione, perché accusato da Viganò di “non poter non sapere”. Wuerl, inoltre, è coinvolto in un'altra scandalo di copertura di preti pedofili quando era vescovo di Pittsburgh ed è stato citato dal Grand Jury della Pennsylvania.
Insomma, lo scandalo degli abusi sta scoppiando nelle mani di Papa Francesco e questa volta non può dire che non abbia avuto il tempo di occuparsene, visto che è già passato più di un lustro.
Non sembra quindi essere stato abile Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, che in un Tweet aveva scritto che la vicenda di Viganò sarebbe alla fine volta a favore del Papa.
Commenti