A- A+
Cronache
Papa Francesco dal 'solito' Fazio: bacchetta il governo sulle armi

Papa Francesco bacchetta il governo sulle armi tramite il Bambino Gesù e Leonardo

Conosciamo bene Fabio Fazio e ieri sera c’è stata l’ennesima conferma che non si tratta di giornalismo, infatti si è tolto dall’Ordine per fare pubblicità, ma di uno stucchevole intrattenimento di parte tra il mistico di periferia e il coreografico andante.

L’occasione era quella della seconda “venuta” di Papa Francesco. Con Papa Francesco Fazio dà il meglio, cioè il peggio, di sé.

L’intervista di ieri sera è stata solo una lunga e anche noiosa sequela di domandine preconfezionate che hanno spaziato dalla teodicea al catechismo parrocchiale, guarnita da melassa buonista alta due dita.

La puntata è iniziata con la solita coppia Giannini – Cuccocrea, con quest’ultima che ha svolto una stantia lezioncina politica mentre almeno il primo ha fatto anche qualche considerazione interessante sullo stato confusionale del Pd.

Fondamentale poi la notizia data dalla giornalista romana che c’erano –glielo hanno detto forse degli amici- anche “fascisti francesi” ad Acca Larenzia.

Burioni è stato invece liquidato velocemente e poi è arrivato il piatto forte.

Quando Fazio va in “modalità Papa” gli si illuminano gli occhietti, levita da terra, gli partono le lacrimucce e comincia l’estasi mistica.

Balbetta più del solito, si commuove, si emoziona, si gratta la barbetta ormai sbiadita e si vede che se potesse ghermire il Papa lo bacerebbe tutto e lo farebbe un “oggetto d’amore”, per dirla come il cardinal Fernandez.

È un “papologo” provetto. Sa tutto di lui. Declama convinto i suoi aneddoti, vuole sapere di come trascorre il suo tempo ma ha anche quesiti teologici.

Insomma l’intervista di ieri sera è stata un minestrone di ovvietà che ha mostrato –come del resto altre volte- solo un conduttore prono all’illustre ospite.

Dal canto suo Francesco ha impiegato quasi tutto il suo tempo a parlare contro la guerra e le armi, che detta così pare la nota intemerata di Luigi Di Maio “contro la povertà”.

La cosa è sembrata insolita per il pubblico proprio per l’insistenza sospetta del Pontefice sul tema. Ma a pensarci bene un collegamento c’è.

L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, di proprietà del Vaticano, ha rinunciato a un milione e mezzo di euro offerto da Leonardo, società pubblica italiana.

Euronews riporta:

“Secondo i vertici dell'ospedale, di proprietà del Vaticano, la ‘donazione è inopportuna’ in un periodo in cui il mondo è alle prese con guerre sanguinose che Papa Francesco denuncia ogni giorno. Una denuncia che si estende alle industrie belliche, che fanno profitti con la vendita di armamenti”.

Ecco quindi spiegato l’arcano. Il Papa bacchetta Leonardo per bacchettare il governo di centro – destra reo di “fornire armi” nelle guerre in corso.

Infatti poi, dopo molto tempo in cui si era spostato su posizioni pro Italia sulla questione dei migranti è tornato a bastonarci. Evidentemente un messaggio chiaro alla Meloni che vuole qualcosa, forse i fondi per la Caritas del PNRR che il cardinal Zuppi chiede ogni giorno.

Il restante tempo Bergoglio lo ha impiegato invece a parlare del perdono e del fatto che tutti debbono perdonare.

Forse potrebbe iniziare lui con il cardinal Burke, un conservatore, a cui ha tolto vitto e alloggio per averlo contraddetto su questioni teologiche e con il povero Padre Georg, ex segretario particolare di Benedetto XVI, che Papa Francesco sta bullizzando da un anno e che lo ha rimandato nella Foresta Nera senza incarico.

Ieri avevamo parlato della possibilità, invero remota, che Fazio facesse una domanda al Papa sullo scandalo del cardinale a capo del Sant’Uffizio, Fernandez, che scrive libri porno ma come al solito FF non ce l’ha fatta.

LEGGI ANCHE: Papa Francesco, dalle benedizioni gay ai libri porno. Gli scandali da Fazio

Quando ha dovuto affrontare il tema ha cominciato a contorcersi particolarmente e balbettando l’ha presa da lontano, da Caino e Abele per intenderci, e in un miracolo democristiano che avrebbe fatto arrossire anche l’Aldo Moro delle convergenze parallele ha fatto capire che voleva sfiorare il tema della benedizione delle coppie gay. Naturalmente il Papa sapeva prima le domande ed ha detto semplicemente che se uno non è d’accordo con una misura -e cioè la benedizione gay- sarebbe bastato che lo dicesse e gli verrebbe spiegato perché.

Non la pensa così evidentemente il capo dei vescovi africani che ha ottenuto invece un rapido retromarcia dal Vaticano sul tema.

L’atteggiamento di Fazio ha ricordato –con meno angioletti in libera uscita- quello tenuto con Gino Cecchettin a cui non è riuscito a fare la banale domanda se il profilo su Twitter/X utilizzato per post sessisti e vergognosi sulle donne fosse suo oppure no.

LEGGI ANCHE: Padre Georg incontra Papa Francesco: venti di pace in Vaticano?

Iscriviti alla newsletter
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Tennis/ Sinner contro Berrettini a Wimbledon, ma prima una gara di palleggi

Guarda il video

Tennis/ Sinner contro Berrettini a Wimbledon, ma prima una gara di palleggi


in vetrina
Gelato, in Italia siamo tutti un po' golosi: consumi in forte crescita

Gelato, in Italia siamo tutti un po' golosi: consumi in forte crescita





motori
Opel nuova Frontera: ordinabile nelle concessionari e italiane

Opel nuova Frontera: ordinabile nelle concessionari e italiane

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.