Cronache

Vaticano, il Papa taglia gli 'stipendi' dei cardinali. Pesano crisi e Covid

Taglio degli stipendi in Vaticano, si comincia dai cardinali. Riduzioni anche ad altri superiori, ecclesiastici e religiosi

Vaticano: retribuzione ridotta ai cardinali. Pesano la crisi economica e la pandemia

"A decorrere dal 1° aprile 2021 la retribuzione, comunque denominata, corrisposta dalla Santa Sede ai Cardinali è ridotta del dieci percento (10%) rispetto all’ultima retribuzione corrisposta". Così ha deciso Papa Francesco riguardo il contenimento della spesa per il personale della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e di altri Enti collegati. Il taglio delle retribuzioni riguarda anche altri superiori, ecclesiastici e religiosi, rispettivamente dell'8 e del 3%. Per queste figure sono sospesi anche gli scatti di anzianità.

Nella Lettera Apostolica in forma di “Motu proprio” si legge che le misure sono adottate "considerato il disavanzo che da diversi anni caratterizza la gestione economica della Santa Sede, considerato l’aggravamento di tale situazione a seguito dell’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19, che ha inciso negativamente su tutte le fonti di ricavo della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano" e "ritenuto di dover procedere a riguardo secondo criteri di proporzionalità e progressività con la finalità di salvaguardare gli attuali posti di lavoro". 

Come sottolinea il Papa nel Motu Proprio "un futuro economicamente sostenibile richiede oggi, fra altre decisioni, di adottare anche misure riguardanti le retribuzioni del personale" del Vaticano, "considerato che i costi per il personale costituiscono una rilevante voce di spesa nel bilancio della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano". La riduzione delle retribuzioni però non è applicata "qualora l'interessato documenti che gli sia impossibile far fronte a spese fisse connesse allo stato di salute proprio o di parenti entro il secondo grado". 

 Il blocco degli scatti di anzianità (tra il 1* aprile 2021 e il 31 marzo 2023) si applica, oltre che ai cardinali, ai superiori, agli ecclesiastici e ai religiosi, anche al "personale con contratto di livello funzionale dal 4 al 10, entrambi inclusi, della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e degli Enti le cui retribuzioni siano corrisposte dalla Santa Sede o dallo Stato della Città del Vaticano". Tutte le disposizioni previste nel Motu Proprio "si applicano anche al Vicariato di Roma, ai Capitoli delle Basiliche Papali Vaticana, Lateranense e Liberiana, alla Fabbrica di San Pietro e alla Basilica di San Paolo fuori le mura".