Cronache

Pasolini e il mistero della villa, ma l'amica Maraini tace

Di Giuseppe Vatinno

Pasolini ha posseduto una lussuosa dimora situata in una delle zone più chic di Roma. La scoperta de La Verità

«Mi è capitato di incontrare Pasolini una volta sola, a casa sua a Ponte Milvio (che è vicino appunto alla Cassia, ndr). Ci capitai per caso con un borgataro di San Basilio, che mi aveva rimorchiato. Si chiamava Mario come me e abbiamo fatto amicizia. Una sera mi ha portato a casa di Pasolini e quando siamo arrivati c’era un’orgetta. Ma erano cose che a me non piacevano. Pasolini era legato al letto e c’erano vari ragazzi nudi intorno. Erano giochi erotici che a me non interessavano e me ne sono andato. Pasolini non si è neanche accorto».

C’è da dire che Pasolini dà testimonianza del suo avvicinarsi alla tematica sado – maso nel film scandalo “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, che fu anche il suo ultimo film e forse ebbe anche un ruolo nel movente del delitto. Dunque questa “scoperta di una villa segreta” è una scoperta letteraria e non documentale. Ma potrebbe rivelarsi una interessante fonte storiografica per ricostruire gli ultimi anni dello scrittore, poeta e regista. Ci si potrebbe chiedere se questa deduzione è vera e se qualcuno che è ancora in vita possa confermare.

Ad esempio, la compagna di Alberto Moravia e intima amica di Pasolini, Dacia Maraini dovrebbe conoscere perfettamente la verità visto che lei Moravia e Pasolini erano comproprietari di una villa al mare a Sabaudia. Un resoconto di quel periodo si può trovare in un articolo uscito su Repubblica il 2 agosto 1994: “La bella estate. Io, Alberto e Pier Paolo”, di Enzo Siciliano. Se la Maraini conosce la verità deve dirla perché restituirebbe un quadro più completo del regista friulano, ma presa com’è a vergare articoli “contro il patriarcato” sembra difficile che risponda.