Cronache
Pasolini e il mistero della villa, ma l'amica Maraini tace
Pasolini ha posseduto una lussuosa dimora situata in una delle zone più chic di Roma. La scoperta de La Verità
«Mi è capitato di incontrare Pasolini una volta sola, a casa sua a Ponte Milvio (che è vicino appunto alla Cassia, ndr). Ci capitai per caso con un borgataro di San Basilio, che mi aveva rimorchiato. Si chiamava Mario come me e abbiamo fatto amicizia. Una sera mi ha portato a casa di Pasolini e quando siamo arrivati c’era un’orgetta. Ma erano cose che a me non piacevano. Pasolini era legato al letto e c’erano vari ragazzi nudi intorno. Erano giochi erotici che a me non interessavano e me ne sono andato. Pasolini non si è neanche accorto».
C’è da dire che Pasolini dà testimonianza del suo avvicinarsi alla tematica sado – maso nel film scandalo “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, che fu anche il suo ultimo film e forse ebbe anche un ruolo nel movente del delitto. Dunque questa “scoperta di una villa segreta” è una scoperta letteraria e non documentale. Ma potrebbe rivelarsi una interessante fonte storiografica per ricostruire gli ultimi anni dello scrittore, poeta e regista. Ci si potrebbe chiedere se questa deduzione è vera e se qualcuno che è ancora in vita possa confermare.
Ad esempio, la compagna di Alberto Moravia e intima amica di Pasolini, Dacia Maraini dovrebbe conoscere perfettamente la verità visto che lei Moravia e Pasolini erano comproprietari di una villa al mare a Sabaudia. Un resoconto di quel periodo si può trovare in un articolo uscito su Repubblica il 2 agosto 1994: “La bella estate. Io, Alberto e Pier Paolo”, di Enzo Siciliano. Se la Maraini conosce la verità deve dirla perché restituirebbe un quadro più completo del regista friulano, ma presa com’è a vergare articoli “contro il patriarcato” sembra difficile che risponda.