Cronache

Sud/ Cascella (sindaco Barletta): a Renzi chiedo una cabina di regia


Di Andrea Radic
 

Pasquale Cascella, sindaco di Barletta dal giugno 2013 e per otto anni consigliere per la comunicazione del presidente Giorgio Napolitano, interviene sulla questione meridionale in un'intervista ad Affaritaliani.it.


Dalla mozione firmata da cento parlamentari del partito democratico alle dichiarazioni di Roberto Saviano, in questi giorni è d'attualità una questione meridionale che riporta ad una carenza di sviluppo del sud. È così?
"Questione esiste da quel dì, lo hanno ricordato tanti meridionalisti da Guido Dorso a Fiore, a Salvemini, da uomini della cultura come Primo Levi  con "Cristo si è fermato a Eboli" fino appunto a Saviano. La questione si è formata è confermata nel tempo. La visone più seria e profonda va sempre legata alla questione nazionale. Non a caso ricordo l'ampio accenno in occasione del 150 anniversario dell'Unità d'Italia. È necessaria una visione nazionale perché è questione dello stato nazionale. Paradossalmente una volta tanto avremmo dovuto prendere esempio dalla Germania, che ha affrontato la riunificazione con una capacità di intervento su tutti i piani: economico sociale istituzionale, certo pagandone un prezzo facendone pagare, alcuni anche a noi...".

Serve dunque un approccio nazionale?
"Dobbiamo affrontare la questione con una  visione nazionale. Altrimenti siamo prigionieri di logiche, da quella separatista della Lega a quella rivendicazionista di alcune parti del mezzogiorno. Dobbiamo recuperare uno sforzo di analisi unitaria. Perché, qualche tempo fa si parlò di questione settentrionale ? Perché si immaginava che la crisi del nord potesse essere risolta a prescindere dal sud. Ora c'è un ribaltamento, quando Salvini viene al sud e riscopre la questione meridionale, significa che abbiamo perso tempo. Ma il nord senza il mezzogiorno diventerebbe il sud del nord Europa".

Da sindaco di Barletta quale azione vuole portare a esempio per altri comuni del sud e quale problema è invece rimasto irrisolto?
"La preoccupazione continua a essere il mare. Barletta subisce tutto il ritardo di iper necessarie quali il depuratore che non è sufficiente per il numero degli abitanti. Canalizzazioni e condotte fognarie sono priorità del ciclo dell'acqua, ogni volta che piove rischiamo l'allagamento. Di positivo voglio ricordare la riscoperta del patrimonio indentitario, storico e culturale. Abbiamo riaperto palazzi storici, riscoperto De Nittis, il cui quadro la "colazione in giardino" accoglie oggi a Milano gli ospiti dell'Expo. Abbiamo valorizzato la disfida di Barletta come elemento di identità della nostra storia e del nostro territorio. I nostri borghi sono di per sè grandi musei ma la gente deve andarci. Dobiamo offrire comunità vive".

Il Sindaco di Reggio Calabria dice non servono assistenzialismo e finanziamenti a pioggia, c'è però una chiara necessità finanziaria come risolverla?
"Il Sud non deve chiedere niente di più e di diverso da quel che al Mezzogiorno si chiede: ai costi standard per i servizi che richiede devono poter corrispondere servizi standard per i  bisogni civili e sociali di cui costituzionalmente ha diritto. Ad esempio, l'investimento nell'Alta Velocità che possa unire Torino, Bari e Palermo è investimento per il sud o per il Paese? Ma è possibile che Matera che sarà capitale della cultura non abbia una ferrovia o una strada...".

Quale è la via per risolvere con modernità?
"Facciamo tesoro dei problemi che abbiamo incontrato all'Expo o alle Olimpiadi e utilizziamo un approccio moderno capace di affrontare le problematiche. Decidiamo quale parte della ricchezza nazionale destinare alle infrastrutture del paese, non solo del mezzogiorno. Abbiamo fondi europei che non riusciamo a spendere perché non riusciamo a cofinanziare con fondi nazionali e si addebita al sud una responsabilità che non è del sud ma dello Stato nazionale".

Lei dice che il sud è capace di innovazione, di fornire risorse.
"Vero. Secondo lei dobbiamo puntare sul portare le produzioni di massa nel sud perché il costo del lavoro è minore o puntare sulle capacità di innovazione di cui i nostri giovani e ricercatori sono capaci? La tecnologia utilizzata in Giappone per far viaggiare i treni veloci è pugliese, sviluppata qui. Dobbiamo dunque valorizzare le risorse umane in un momento i cui i giovani se ne vanno e non solo all'estero per cogliere opportunità. Una visone di insieme deve tenere conto di ciò che il sud può fare per l'intero Paese non solo per se stesso. Ribaltiamo la questione. E troviamo le risorse che il sud può dare al paese".

Il turismo non riesce a sfruttare appieno il patrimonio naturale, artistico e storico perché?
"Perché le progettualità devono essere sviluppate nel corso dell'anno, non solo in agosto. Dalle produzioni agroalimentari alla valorizzazione dei beni culturali. È durante l'anno che bisogna agire. Non posso ristrutturare i beni artistici di Barletta per he non ci sono i soldi. Ma vorrei trasformare alcuni palazzi o strutture in "alberghi della cultura" inseriti in un insediamento territoriale e culturale che forniscano un'offerta completa durante l'arco dell'anno. Quindi servono programmazione, progettazione e finanziamento per arrivare alla fine".

Quindi...?
"Quindi ecco la mia è una proposta al presidente del Consiglio. Una cabina di regia che metta in campo competenze e capacità e che renda possibile costruire percorso concreto di soluzione dei problemi. Mettendo intorno allo stesso tavolo le migliori competenze di innovazione e professionalità sui temi delle infrastrutture, dei trasporti, delle strade, della tutela del territorio e dei beni culturali. Ci vuole il Governo, la Comunità Europea e gli imprenditori pubblici su temi concreti e fattibili".

Ci dica le tre priorità di questa cabina di regia.
"Infrastrutture, difesa e valorizzare del territorio, servizi standard per un sud che ha scuole, ospedali e servizi logistici che continuano a segnare la differenza".

Ma non si torna così all'assistenzialismo?
"Al contrario. Non bisogna piangere ma rimboccarsi le maniche, la responsabilità è di tutti e non va scaricata. Gli 80 euro vanno a chi un reddito c'è l'ha. Ma a chi non ha lavoro dobbiamo dare servizi che consentano un opportunità di crescita e vita dignitosa,  non assistenzialismo".

Lei è stato oltre sette anni al Quirinale, non vi siete mai posti la questione? In che termini, con quali sollecitazioni al governo e al parlamento?
"Il 150 anniversario dell'Unita d'Italia è stato il modo più vero per affrontare la questione dell'unità nazionale proprio in un momento di frammentazione. Un'esigenza delle riforme è l'unità e capacità di ricomposizione dello stato nazionale moderno".

La presenza della criminalità organizzata rappresenta un'ostacolo allo sviluppo?
"La criminalità organizzata quando viene combattuta può essere contenuta. Il problema è nell'intreccio con la finanza ma il problema è al nord non al sud. Perché trova al nord il suo investimento. Un paradosso, il rovescio dello stivale".