Cronache

Pedofilia, arrestato prete di Perugia. Pretendeva sesso virtuale per soldi

A Perugia è stato arrestato un prete che pretendeva sesso virtuale con minori in cambio di pochi spiccioli. Sono trapelate diverse conversazioni dirette

Decine le telefonate tra il prete e i ragazzini. "Facciamo la video chiamata tutte e due soli come l'altra volta… te lo ricordi?". "Sì, certo…". E' il 21 aprile scorso e a parlare sono il religioso e uno dei ragazzini di Termini Imerese. I due si mettono d'accordo per una chat per fare sesso a distanza. In cambio di soldi. "Possiamo farla… almeno così… così almeno domani… almeno mi compro le sigarette… perché non ho una sigaretta da ieri sera… […incomprensibile…]…", dice il ragazzino. "Domani… domani… domani ti mando qualcosa… domani mattina… va bene?", gli risponde il prete. "Va bene! Ora io finisco di sistemare…". Poi il religioso chiede come si chiama l'amico del ragazzo. "ma… lui ha detto che era d'accordo… giusto?", gli chiede. E il ragazzo: "Ah sì…però adesso… ora… ora appena arrivo a casa ci parlo io…". "Ma… è d'accordo o no?". "è d'accordo… si! Tranquillo… ci parlo io ora arrivando a casa…". "Ma lui vuole? G. è d'accordo? Penso di no… no?". "lui è fatto così… va bè… comunque dai… ti… ti… ti scrivo dopo io… dai…". "Ti voglio bene… ciao". "Che l'incontro sessuale a distanza dietro il pagamento della somma di denaro sia effettivamente avvenuto immediatamente dopo lo si evince dalla conversazione del giorno dopo". "Dalle risultanze delle conversazioni captate a seguito delle autorizzate intercettazioni telefoniche e telematiche è risultato che" il sacerdote di Perugia arrestato per prostituzione minorile aggravata "con cadenza e frequenza giornaliera", fosse "solito contattare ragazzi minorenni di sesso maschile originari di Termini Imerese e delle zone limitrofe con i quali effettua delle videochiamate a sfondo sessuale mediante le applicazioni whatsapp o messenger, chiamate durante le quali i minori compiono atti di autoerotismo dietro la promessa e corresponsione di somme di denaro che poi vengono caricate dall'indagato su carte post pay in uso ai minori".