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Cronache
Piombino, il rigassificatore? Un pericolo. Il suo scoppio come 50 bombe nucleari

T.C.: “Beh, sì, stiamo sollevando il fatto che il Primo Ministro, voglio dire, si era essenzialmente dimesso, immagino, lasciando il posto a Mario Draghi, ma quest’ultimo non fu eletto di fatto, è stato quasi come, in sostanza, lo avessero scelto i parlamentari. Non proveniva da nessun partito politico. Non ci sono state elezioni. È stato proprio... E' stato nominato in virtù del Presidente Italiano”.

M.C.: “Beh... Probabilmente saprai che Mario Draghi è stato l'ex managing director di Goldman Sachs e il presidente della Banca centrale europea... così Mario Draghi è stato nominato Primo Ministro. Ed è esecutivo, non è stato stabilito come dirigente politico, fondamentalmente doveva portare avanti la campagna di vaccinazione e assicurarsi che i fondi del piano di ripresa dell'Ue arrivassero in Italia… È stato esattamente l’opposto… Draghi, il governo ha messo sottosopra il Paese, ha introdotto riforme strutturali che, secondo il sottoscritto, ma secondo molti giornalisti e analisti, rimodelleranno in maniera ancora più pressante l'economia e incideranno sugli aspetti socioeconomici del Paese probabilmente per molti, molti anni a venire. E ora torno a Piombino, e alla lotta contro il rigassificatore. Perché la questione è molto legata a ciò che ho appena detto su Draghi, a questa ondata di - lasciatemi dire - autoritarismo che sta attraversando l'Italia dal febbraio dello scorso anno, l'ultimo atto del governo contro la libertà, l'ultimo capitolo di questa tragica farsa vede nuovamente Piombino come una potenziale vittima”.

“C'è un provvedimento approvato la scorsa settimana nascosto in un pacchetto di aiuti, ancora una volta approvato senza alcun dibattito parlamentare. È un provvedimento che permette allo stesso governo di fare del suolo italiano ciò che vuole in nome dell'interesse strategico nazionale”.

“Il governo", prosegue, "può oggi confiscare qualsiasi area che rientri nella vaga definizione di interesse strategico nazionale e affidarla a società private a condizione che in quella zona si faccia un investimento del valore di almeno 400 milioni di euro e questo spiega perché la lotta portata avanti dal popolo di Piombino è cruciale per la libertà e per la sicurezza di tutta l'Italia, con il pretesto di una nuova emergenza il governo sta spogliando i diritti degli italiani, smantellando lo stato sociale, svendendo i beni pubblici e Piombino è uno degli ultimi baluardi di resistenza contro questo manipolo di... come chiamarlo…”.

T.C.: “Sì, beh, quello che stai dicendo è sorprendente in realtà. È incredibile, poiché non c'è un controllo democratico, intendo dire che in pratica stai dicendo che i rappresentanti… questa è l'idea dell'Italia è una Repubblica ovviamente, o un governo parlamentare che deve avere rappresentanti parlamentari per approvare le leggi e fare questo genere di cose. Sembra molto... che sia ancora in vigore ma terribilmente indebolito, questo è certo”.

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