Cronache
"Realtà aumentata, webinar e blog. Così facciamo didattica a distanza"

L'esperienza del Liceo Steam International di Rovereto. "Ora stiamo sistematizzando quanto abbiamo costruito in pandemia anche per il post Covid"
In termini di figure invece la scuola in generale com'è messa?
C’è un disagio sommerso altissimo tra i ragazzi, casi di autoisolamento nelle stanze e di disturbi alimentari. I dati in Trentino sono allarmanti, ma il trend negativo è un po’ in tutta Italia. Quindi uno psicologo nella struttura scolastica è fondamentale, i docenti non possono pensare a tutto. Poi c’è la questione dell’orientamento. Quest’anno ne abbiamo fatto molto poco, e in generale il Covid ha evidenziato un disagio a livello nazionale. L’orientamento nel paese non funziona. Abbiamo tassi di dispersione molto alti, dalla mobilità nei primi anni di scuola ai tassi di insuccesso, per cui sono necessari degli orientatori. Infine c’è la parte dei recuperi. Ci vuole un fondo nazionale per garantirli. Si parla tanto di calendario scolastico, della scuola aperta fino a luglio, cosa che mi trova concorde, ma è importante riempirla di contenuti per sopperire alla perdita registrata, mai come ora, di competenze
Tra le difficoltà c’è stata anche la coincidenza di smart e home working per le famiglie…
Per alcune fasce d’età nel primo lockdown è ricaduto tutto sulle spalle della famiglia. In alcuni nuclei la difficoltà è stata anche nella disponibilità di un computer tra genitori in smart working e figli in dad. Avere uno smartphone non basta, non è lo stesso, l’operatività del ragazzo o del bambino si disperde. Poi spesso lo smart working è confuso con il telelavoro. In provincia di Trento molte persone, per esempio, sono state messe in smart working ma senza un obiettivo dichiarato, come prevede il lavoro agile, e quindi costrette a garantire l’orario d’ufficio. Ma questo è telelavoro. Che poi è quanto si è verificato, penso, in tutta Italia. Le famiglie con i bambini a casa, di fatto, in telelavoro si sono trovate a gestire situazioni multiple, che si sovrapponevano. E lo Stato ha scaricato su di esse, sulle mamme in primis, questa incombenza
Un errore in particolare che il governo precedente poteva evitare nella gestione?
Direi la scelta di dare la priorità ai banchi a rotelle, di cui tanto si è parlato, che sicuramente sono innovativi e possono rappresentare una scelta valida per la scolastica in futuro ma che in quel momento non erano necessari in confronto alle altre urgenze.
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