Cronache
Rigopiano bis: ministero giustizia si costituisce parte civile
Rigopiano bis: avvocato Stato, giustizia bene supremo
Rigopiano bis: ministero giustizia si costituisce parte civile
Il Ministero della Giustizia ha annunciato la costituzione di parte civile nel procedimento sul presunto depistaggio nell'ambito della tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). Presente in aula a Pescara l'avvocato dello Stato, Filippo Patella.Il procedimento davanti al gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, conta sette imputati, tra cui l'ex prefetto del capoluogo adriatico, Francesco Provolo. Oggi il gup dovrebbe anche decidere sulla riunione del procedimento madre, che conta 25 imputati (24 persone e una società), con il procedimento sul depistaggio.
Rigopiano bis: avvocato Stato, giustizia bene supremo
Il Ministero della Giustizia ha chiesto espressamente all'avvocatura dello Stato di procedere in questa fase alla costituzione di parte civile, ciò che sta avvenendo in questo momento". Lo ha detto l'avvocato dello Stato , Filippo Patella, a margine dell'udienza preliminare sul presunto depistaggio nell' ambito della tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), in corso a Pescara."Le motivazioni - ha proseguito - sono collegate al prospettato depistaggio, che poi è quello che costituisce il capo di imputazione. Il ministero quindi si duole del fatto che questi imputati avrebbero depistato le indagini, ciò che avrebbe poi inciso nel servizio di giustizia che è un bene supremo al quale, ovviamente, il ministero della Giustizia tiene". Ed è questa - ha sottolineato ancora - la motivazione specifica per cui oggi noi esercitiamo l'azione civile nel solo processo penale relativo al depistaggio, che è quello che interessa la posizione giuridica soggettiva del ministero della Giustizia".L'avvocato dello Stato ha poi aggiunto: "È un danno fondamentalmente all'immagine e al prestigio dell'amministrazione della giustizia, in conseguenza di questa condotta criminosa che è stata contestata agli imputati" ed ha, infine, osservato che non ci sono stati dubbi sul fatto di esercitare l'azione civile, ma "semplicemente una interlocuzione tra avvocatura dello Stato e ministero della Giustizia in ordine a quella che doveva essere la tempistica per l'esercizio di questa azione, anche perché si trattava anche di acquisire dei documenti dalla cancelleria da parte del mio ufficio".