Roberta Ragusa, niente carcere per il marito (già condannato)
Il tribunale del riesame di Firenze non ha modificato la misura cautelare nei confronti di Antonio Logli
Il tribunale del riesame di Firenze non ha modificato la misura cautelare nei confronti di Antonio Logli, condannato in primo grado per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della moglie, Roberta Ragusa. A Logli resta l'obbligo di dimora, nelle ore notturne, presso la sua abitazione a San Giuliano Terme (Pisa). Respinti, dunque entrambi i ricorsi: quello del pm della procura di Pisa, Aldo Mantovani, che chiedeva la misura del carcere, e quello dei difensori di Logli, gli avvocati Sergio Cavani e Saverio Sergiampietri, che invece chiedevano la 'piena' liberta' di Logli. Il Riesame, chiamato a far da 'arbitro', ha confermato la misura disposta dal gip, Elsa Iadaresta, che, in abbreviato, il 21 dicembre del 2016, ha condannato Logli a 20 anni, disponendo la misura cautelare dell'obbligo di dimora notturno presso l'abitazione in cui l'uomo viveva con la moglie.
Il tribunale del Riesame di Firenze ha integrato l'obbligo di dimora notturno a carico di Antonio Logli con il divieto di espatrio e una "reperibilit+á", che consiste nel comunicare preventivamente i luoghi in cui sar+á rintracciabile. Logli +¿ stato condannato a vent'anni (con rito abbreviato) per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della moglie, Roberta Ragusa, scomparsa da Gello di San Giuliano Terme (Pisa) il 14 gennaio del 2012. Al tribunale del Riesame avevano fatto appello sia la procura, che chiedeva per lui il carcere, che i difensori di Logli, che al contrario chiedevano la revoca di ogni misura.