Cronache
Salis resta in cella: negati i domiciliari. In aula con manette e catene
Manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio: Ilaria Salis è entrata così in aula, come lo scorso gennaio
Caso Salis, negati i domiciliari. Il padre: "Ennesima prova di forza di Orban"
laria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto infatti la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra. Lo riporta l'Ansa. "Le circostanze non sono cambiate", ha detto il giudice Jozsef Sós aggiungendo che "esiste sempre il pericolo di fuga".
Roberto Salis, il padre di Ilaria, è uscito dall'aula. subito dopo che il giudice ha reso nota la sua decisione. La decisione di respingere i domiciliari per Ilaria Salis è stata "l'ennesima prova di forza del governo Orban", ha commentato Roberto Salis, il padre della donna. "Un po' me lo aspettavo - ha aggiunto - Ilaria qui è considerata un grande pericolo". "I nostri ministri non hanno fatto una bella figura e il governo italiano dovrebbe fare un esame di coscienza", ha aggiunto il padre di Ilaria. "Le catene non dipendono dal giudice ma dal sistema carcerario e quindi esecutivo e il governo italiano può e deve fare qualcosa perché mia figlia non sia trattata come un cane" ha aggiunto.
Caso Salis, Schlein: "Schiaffo irricevibile, Meloni reagisca subito"
"Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito." Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.
Caso Salis, Tajani: "Non c'è pericolo di fuga, non è un bel modo"
"Io mi auguro che la signora Salis possa essere assolta, ho visto che oggi è stata portata in aula ancora in manette e catene ma pare che poi gliele hanno tolte. Non è un bel modo, non mi pare ci sia pericolo di fuga. Detto questo eviterei di politicizzare il caso se no si rischia lo scontro". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Zaki: 'Inaccettabili le immagini di Ilaria Salis in catene'
"Non possiamo accettare quei video e immagini provenienti da Budapest per Ilaria con catene e guinzagli. È un essere umano". Lo scrive l'attivista egiziano per i diritti umani Patrick Zaki, condividendo su Instagram le immagini di Ilaria Salis portata in tribunale a Budapest, legata mani e piedi. "Non c'è essere umano che dovrebbe essere trattato in questo modo. In attesa della decisione del tribunale", aggiunge Zaki.
Scalfarotto (Iv), per Salis un trattamento degradante
"E niente, Ilaria Salis è ancora al guinzaglio". Lo scrive su X Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia viva in Commissione Giustizia da Budapest dove assiste al processo Salis "Trattamento inumano e degradante. Questa catena lo è - prosegue il responsabile esteri di IV postando le foto in cui è incatenata -. Ilaria Salis non potrebbe far male a una mosca né fuggire in nessun modo da quest'aula di tribunale a Budapest: noi stessi ci muoviamo a stento, data la folla che è assiepata qui dentro. Se l'imputata è attaccata a un guinzaglio è solo per esercitare una vessazione, per imporre su di lei un potere coercitivo in una modalità non necessaria e ridondante. Questo è tutto il contrario dello Stato di diritto e - conclude - nella nostra Unione Europea nulla di tutto questo dovrebbe mai verificarsi".
Caso Salis, Renzi: "Inaccettabile che Salis sia trattata in quel modo"
"Non è accettabile che una cittadina italiana sia trattata così in Ungheria. Giorgia Meloni deve essere realmente patriota e spiegare a Viktor Orban che o l'Ungheria rispetta la regole dello stato di diritto o nessun euro delle tasse degli italiani deve finire a Budapest come invece accade oggi. Il fatto che la Meloni abbia idee diverse da Ilaria Salis non rileva: il Governo italiano deve lavorare per i cittadini italiani. Grazie a @ivanscalfarotto per essere oggi in quell'aula di tribunale a dire da che parte stiamo noi, come già avevamo fatto alla Leopolda. Presidente Meloni, si faccia sentire. Ci governano i Fratelli d'Italia o i sudditi d'Ungheria?". Lo scrive su X il leader di Iv Matteo Renzi.
Caso Salis, Serracchiani: "Esibizione di arroganza di Orban"
"Il trattamento riservato a Ilaria Salis è un'esibizione di arroganza che Orban indirizza al nostro Paese e a tutti agli ordinamenti che rispettano i diritti delle persone. Questo non è un episodio della politica interna italiana e nessuno ha interesse a strumentalizzare la situazione di una concittadina trattata indegnamente, la questione è di rapporti tra Stati e la premier Meloni dovrebbe rigettare questa vera e propria provocazione, questo insulto che arriva da Budapest direttamente a Roma". Così Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito democratico.
Caso Salis, in aula ancora con manette e catene. Nuova udienza a Budapest
Manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell'udienza del 29 gennaio: è entrata così in aula Ilaria Salis, la 39enne docente milanese da 13 mesi in carcere a Budapest con l'accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra.
GUARDA IL VIDEO DELL'ARRIVO DI ILARIA SALIS IN AULA A BUDAPEST
"E niente, Ilaria Salis è ancora al guinzaglio", ha scritto su X Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia viva in Commissione Giustizia e responsabile Esteri del partito, da Budapest dove assiste al processo Salis. Il senatore ha pubblicato una foto in cui si vede Ilaria Salis tenuta legata con una corda ad una guardia.
In tribunale a #Budapest.
— Ivan Scalfarotto 🇮🇹🇪🇺🇺🇦 (@ivanscalfarotto) March 28, 2024
Il giudice, #IlariaSalis seduta e sempre legata, moltissimi giornalisti e telecamere, poliziotti in passamontagna. pic.twitter.com/b8FPjQk6z3
Caso Salis, amici e legali minacciati a Budapest
Nel frattempo, poco prima della nuova udienza, un gruppo di pochi estremisti di destra ha minacciato un gruppo di legali e amici di Ilaria Salis al loro arrivo al tribunale di Budapest, con parole "forti": "Stai zitto o ti spacco la testa". "Aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese," ha detto l'avvocato Eugenio Losco. "Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando", ha proseguito Losco. Del gruppo di una quindicina di persone italiane minacciate faceva parte anche Zerocalcare, oltre a esponenti di Giuristi democratici.