Cronache
Salvini, coronavirus: cluster a Terracina dopo il suo comizio elettorale
"Il cluster di Terracina? Parliamo di Genova per favore. Sono qui a rendere omaggio a questi imprenditori e a questa citta'". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, al suo arrivo al Salone Nautico di Genova, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse del boom di contagi nel comune di Terracina, ultima tappa di quel suo mini tour in provincia di Roma a sostegno dei candidati sindaci: nel mirino dei tracciamenti, la cena elettorale al ristorante Tordo, nel comune laziale.
"Io rispondo di quello che so, poi lascio che i medici facciano il loro lavoro", ha detto il leader leghista, rispondendo d una giornalista che gli chiedeva se si sentisse responsabile per com'erano stati organizzati la cena e il comizio. "Quando si e' ammalato Zingaretti e' andata a chiedere a Zingaretti se si sentiva responsabile? Sarebbe stata una domanda bizzarra: quando c'e' di mezzo la salute non si scherza".
"Io sto in cucina, faccio il cuoco e non mi impiccio. Quel giorno pioveva, ho visto solo gente che scaricava gli attrezzi per il comizio, i microfoni, e tutti indossavano la mascherina". Seppur restio, per una "pubblicità che non gli interessa" Cesare, il titolare del ristorante "Il Tordo di Terracina, commenta all'Adnkronos la notizia sul presunto cluster nel quale si sarebbe trasformato il suo locale.
Proprio lì, infatti, il 25 settembre scorso si è tenuto il comizio elettorale a sostegno del candidato sindaco Valentino Giuliani, al quale ha preso parte il leader della Lega Matteo Salvini. Quanto alle possibili conseguenze, dice: "Non sono preoccupato per niente, c'erano anche gli addetti alla sicurezza. Non sostengo nessuno, non ho interessi politici e non credo a nulla - aggiunge rispondendo alla domanda sul motivo per il quale ha accettato di ospitare l'incontro elettorale - Mi hanno proposto di fare questo buffet, ho accettato e gliel'ho fatto, tutto qui".