Cronache
Sciopero scuola 15 novembre 2024, lezioni a rischio: si fermano insegnanti e personale ATA
La mobilitazione è stata indetta da Anief,che ha richieste ben precise per il ministro Valditara
Sciopero scuola 15 novembre 2024: insegnanti e personale ATA scende in piazza per denunciare l'alto tasso di precarietà
Domani, venerdì 15 novembre 2024, è previsto un nuovo sciopero della scuola dopo quello del 31 ottobre. Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha diffuso un comunicato in cui annuncia la mobilitazione di insegnanti e del personale ATA e Anief in cui chiarisce le richieste al ministro Giuseppe Valditara.
"Si comunica che, per l’intera giornata del 15 novembre 2024, è previsto uno sciopero del personale docente, ATA e delle istituzioni scolastiche e educative, assunto a tempo determinato e indeterminato, proclamato da Anief", si legge nell'avviso del ministero. "Per la medesima data - continua la nota - è stato proclamato da ADL Cobas e Rete di azione unitaria per l’inclusione – RUI uno sciopero generale regionale del personale del Comparto Istruzione e Ricerca della Lombardia".
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"La nostra organizzazione sindacale - afferma presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico - ha proclamato lo sciopero generale del personale docente e ATA il 15 novembre per favorire la partecipazione alla giornata di protesta che vuole denunciare l’alto tasso di precarietà subìto dal personale scolastico Italiano, il continuo abuso dei contratti a termine, la perdurante discriminazione giuridica ed economica tra personale di ruolo e precario, l’irragionevole gestione del reclutamento così come concordata dal precedente Governo con lo stesso PNRR".
“Allo stesso modo – continua Pacifico – siamo solidali con tutti i precari con più di 36 mesi di servizio e gli idonei dell’ultimo concorso PNRR, come delle procedure precedenti, che rimangono ingiustamente esclusi delle stabilizzazioni".
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Anief nella stessa nota chiarisce le richieste al ministro Valditara: "Il sindacato sostiene che bisogna stabilizzare gli idonei dei precedenti concorsi come quelli dell’ultimo concorso PNRR per non disperdere risorse già selezionate dallo Stato e stabilizzare con il doppio canale anche i precari delle GaE e delle GPS, nella garanzia del rispetto del merito per non disperdere l’esperienza dimostrata in anni di sevizio".
"Anief ritiene, inoltre, che, come si è visto dalla gestione dell’ultimo concorso PNRR, è assurdo non riconoscere il diritto degli idonei a non essere assunti in ruolo o riconosciuti abilitati, come è assurdo rispetto a 400 mila precari con più di tre anni di servizio continuare a chiamarli per le supplenze spesso con contratti in scadenza 30 giugno, per pagargli lo stesso stipendio senza avanzamento di carriera e risparmiare le mensilità estive, minando la continuità didattica”.