Cronache
Scuola, il rebus dei certificati medici. "I più piccoli si ammaleranno di più"
Cts, Alberto Villani: "Per escludere che la malattia sia correlata al Coronavirus servono test rapidi. Rischio di lunghe attese a casa prima della riammissione"
Scuola, il rebus dei certificati medici. "I più piccoli si ammaleranno di più"
La scuola tra qualche giorno riparte, ma per la riapertura in sicurezza restano ancora molte le incognite legate all'emergenza Coronavirus. Tra queste c'è anche quella dei certificati medici per la riammissione in classe, un vero e proprio rebus. "Un punto debole del sistema - spiega Alberto Villani, presidente Società italiana di pediatria e membro del comitato tecnico scientifico, Cts al Corriere della Sera. "Nel certificato il medico curante deve poter escludere che la malattia sia correlata al Sars-CoV-2 e per affermarlo è necessario il risultato del tampone che al momento è l’unico test diagnostico di riferimento. La procedura implica che la certificazione diventi un atto impegnativo".
"Molti bambini - prosegue Villani al Corriere - potrebbero restare in attesa di avere il via libera per tornare a scuola considerato che dal momento in cui il tampone viene prescritto dai pediatri possono passare giorni prima di avere il risultato. Quindi per un’assenza di 3 giorni legata alla presenza di sintomi simili al Covid-19 potrebbe passare oltre una settimana per attestare che la malattia non è quella. Confidiamo sull’arrivo di test rapidi. Mentre i bambini sopra i 6 anni sono meno esposti perché indossano le mascherine, i più piccoli, per quante accortezze si possano avere nel tenerli separati, tendono ad ammalarsi di più. Statisticamente è la fascia d’età con la maggiore incidenza di infezioni da raffreddamento".