Cronache

Svezia, attivista blocca volo in partenza con rifugiato

Una giovane attivista svedese è riuscita ad impedire il rimpatrio di un rifugiato afghano a cui era stato negato l'asilo bloccando l'aereo

SVEZIA: ATTIVISTA BLOCCA VOLO CON A BORDO RIFUGIATO DA RIMPATRIARE

Una giovane attivista svedese è riuscita ad impedire il rimpatrio di un rifugiato afghano a cui era stato negato l'asillo bloccando l'aereo su cui l'uomo era stato imbarcato. Elin Ersson, una studentessa di Gothenburg, aveva acquistato il biglietto sullo stesso aereo per la Turchia a bordo del quale sapeva che sarebbe stato fatto salire il rifugiato. Una volta sull'aereo, la ragazza si è rifiutata di sedersi al suo posto, affermando che non l'avrebbe fatto fino a quando non fosse stato fatto scendere il giovane afghano che "gli svedesi stanno mandando a morire", come si sente dire a Ersson in video trasmesso in diretta sulla sua pagina Facebook che a ieri aveva avuto oltre mezzo milione di visualizzazioni. "Non mi siederò al mio posto fino a quando questa persona non sarà fatta scendere dall'aereo, non voglio che la vita di un uomo venga portata via perché non volete perdere il vostro aereo", ha detto, a chi protestava per il ritardo della partenza, la ragazza, che però ha ricevuto anche manifestazioni di solidarietà da altri passeggeri per la sua protesta. 

 "Sto facendo tutto il possibile per salvare la vita di una persona, lui non sarà al sicuro in Afghanistan, non è giusto rimandare le persone all'inferno", ha ripetuto Ersson all'assistente di volo che le continuava a chiedere di smettere di riprendere e sedersi. Dopo che le autorità dell'aeroporto si sono rifiutate di usare la forza per far scendere la donna dall'aereo, è stato il rifugiato afghano, accompagnato da tre agenti di sicurezza, a lasciare l'areeo, seguito da Ersson. Ed accompagnato dagli applausi degli altri passeggeri. La protesta - che arriva dopo che nelle scorse settimane un altro afghano è stato fatto scendere dall'aereo perché aveva iniziato a gridare prima del decollo - accende i riflettori sulla politica dell'espulsioni dei richiedenti asilo che il governo svedese intende continuare ad adottare in vista delle elezioni di settembre, con il partito di estrema destra, i Democratici Svedesi, che sta crescendo nei sondaggi proprio grazie al focus su immigrazione e dei richiedenti asilo. Dopo l'attentato dello scorso gennaio, in cui morirono 22 persone a Kabul, il governo ha fermato per un breve periodo i rimpatri, ma ora il consiglio per l'immigrazione ha stabilito che la situazione di sicurezza permette il rimpatrio delle persone a cui è stato negato l'asilo. Dal 2015, anno in cui 163mila persone hanno richiesto asilo, la Svezia ha adottato standard molto più severi e si prevede che decine di migliaia di rifugiati saranno consegnati alla polizia per essere rimpatriati.