Cronache
Terrorismo, il ministro Orlando: "Intercettare anche chat e playstation"
La polizia tedesca ha fermato due persone nel corso dei blitz compiuti in alcune moschee di Berlino. Lo riferisce la Bild, aggiungendo che le due persone fermate "stavano pianificando attacchi terroristici"
Belgio - Operazione della polizia a Sambreville, nella provincia di Namur, non lontano da Charleroi. Ci sono state diverse perquisizioni, alla ricerca di armi ed esplosivi, più che di persone, ma nessun arresto. Un altro quotidiano, Le Soir, ha riferito inizialmente che una parte dell'autostrada E42, che unisce Charleroi e Namur, è stata chiusa dopo l'inizio dell'operazione, ma ha poi precisato che la chiusura era dovuta ad un ostacolo su una carreggiata. Lo spiegamento di forze dell'ordine è stato importante ed è stato requisito materiale, ha detto Luperto, che ha escluso che la polizia abbia dato assedio al covo di un presunto terrorista.
Ed è rientrato l'allarme alla grande moschea di Parigi: la sospetta polvere bianca rinvenuta all'interno di diverse lettere e' stata analizzata ed e' risultata inoffensiva. Molto probabilmente, ha fatto sapere la polizia belga, si tratta di farina. "Abbiamo preso tutte le misure preventive in caso fosse antrace ma e' una misura di precauzione, non c'e' assolutamente nessun pericolo per le persone", ha confermato un portavoce dei pompieri sul posto, citato dal quotidiano Libre Belgique. La grande moschea si trova nei pressi delle sedi europee. Due stanze sono state isolate e undici persone che si trovavano nel luogo di culto, nove fedeli e due poliziotti, sono state decontaminate per precauzione.
In Belgio il livello di allerta è sempre altissimo e tale resterà almeno fino a lunedì prossimo. Le forze dell'ordine continuano a lavorare nel tentativo di stanare i due jihadisti ricercati dopo gli attacchi di Parigi: Salah Abdeslam e Mohamed Abrini. L'obiettivo è smantellare la rete dei fiancheggiatori del terrore.
Ma un'altra notizia scuote l'opinione pubblica, evidentemente non solo belga: non solo Abdeslam e Abrini, ma anche Brahim Abdeslam e soprattutto la mente degli attentati, Abdelhamid Abaaoud, figuravano in una lista di 85 "radicalizzati" stilata dai servizi segreti del Belgio e trasmessa alle autorità municipali di Molenbeek nel giugno 2015, ben cinque mesi prima degli attentati di Parigi. Lo ha confermato all'Afp una fonte vicina al comune di Molenbeek coperta da anonimato. "La lista era stata trasmessa nel giugno del 2015 dall'Ocam (letteralmente, Organo di coordinamento per l'analisi della minaccia) al borgomastro di Molenbeek (il sindaco Françoise Schepmans, ndr) e al comandante della polizia locale.
La fonte ha confermato la presenza in quell'elenco di Abdelhamid Abaaoud, belga di origini marocchine, 28 anni, il presunto organizzatore delle azioni terroristiche del 13 novembre, rimasto ucciso nel blitz delle teste di cuoio francesi in un appartamento di Saint-Denis, nel nord di Parigi. Accanto al suo nome, l'indicazione: "Radicalizzato, partito per la Siria". In lista anche i fratelli Salah, 26 anni, e Brahim Abdeslam, 31, definiti dai servizi come "radicalizzati, appartenenti al movimento islamista". Si ritiene che il ricercato Salah sia tornato in Belgio qualche ora dopo gli attentati nella capitale francese mentre suo fratello Brahim si è fatto esplodere durante i raid terroristici. Quanto a Mohamed Abrini, 30 anni, ricercato dopo essere stato identificato come l'uomo ripreso da una telecamera di sicurezza in auto con Salah due giorni prima degli attentati, viene catalogato come "presumibilmente partito per la Siria e presumibilmente di ritorno". L'Ocam aveva compilato l'elenco, ha spiegato ancora la fonte anonima, dopo lo smantellamento di una cellula jihadista a Verviers, nell'est del Belgio, che aveva contatti con Molenbeek, per "avere una visione d'insieme sul numero delle persone" che avrebbero potuto essere legati ai jihadisti partiti per combattere con l'Is in Siria o di ritorno in Belgio.
TERRORISMO: ORLANDO, INTERCETTARE ANCHE CHAT E PLAYSTATION - Oggi gli strumenti di comunicazione sono molti non c'e' piu' solo il telefono, dobbiamo quindi potenziare la capacita' di intercettare informazioni da quanunque tipo di strumento della rete, dalle playstation, ai programmi per scaricare musica, alle chat dove puo' avvenire lo scambio". Lo ha detto il Guardasigilli Andrea Orlando al termine del vertice antiterrorismo, illustrando le misure per rafforzare le intercettazioni delle comunicazioni tra terroristi.
ALLARME A TRIESTE
Sequestrato dalla Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Trieste un carico di 781 fucili a pompa modello Winchester SXP da 12-51 cm, 66 fucili a pompa Winchester SXP da 12-41 cm e 15 calci di fucile. L'arsenale proveniva dalla Turchia ed era diretto in Germania, Olanda e Belgio. Le armi da guerra, contenute in scatole di cartone, viaggiavano senza autorizzazioni all'interno di un autoarticolato olandese condotto da un cittadino turco, sbarcato al porto di Trieste il 23 novembre scorso. Vista le irregolarita' riscontrate l'intero carico e' stato sottoposto ad analisi scanner, al fine di escludere ulteriori armi occultate nel Tir. Al termine delle operazioni il rappresentante legale dell'azienda turca produttrice dei fucili di grosso calibro e' stato denunciato. L'operazione - precisa una nota delle Fiamme Gialle - e' stata portata a termine grazie anche ai recenti episodi di terrorismo e alla gravita' dello scenario internazionale. Cio' ha fatto elevare sensibilmente il livello di guardia nei controlli alla frontiera, nei porti ed aeroporti, recependo le sensibilizzazioni ricevute, tra gli altri, dal ministero dell'Interno e, da ultimo, in ambito locale, dal Procuratore Capo della Repubblica di Trieste Carlo Mastelloni.