Cronache
Tocilizumab, guerra Milano-Napoli: “Cina e Bergamo arrivati prima di voi”
Scontro fra Galli e Ascierto, "Diamo a Cesare quel che è di Cesare"; "La sperimentazione l'abbiamo ottenuta noi"
Tocilizumab, Galli contro Ascierto: "Diamo a Cesare quel che è di Cesare"
Diatriba inaspettata sul Tocilizumab fra Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, e Paolo Ascierto, direttore della Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative dell’istituto dei tumori Pascale di Napoli. Una sorta di “derby” fra Nord e Sud su chi abbia avuto l’intuizione di somministrare per prima il farmaco anti-artrite. Un botta e risposta andato in scena a Carta Bianca, trasmissione di Rai 3 condotta da Bianca Berlinguer, e che è rimasto nei contorni della discussione civile rivelando una certa irritazione da parte del Professor Galli.
“Non facciamoci sempre riconoscere – ha affermato Massimo Galli – Queste sperimentazioni sono in atto da diverso tempo in Cina. Abbiamo fra i vari centri delle zone più colpite ormai qualche centinaio di pazienti trattati in questo modo. Non facciamo quelli che non danno a Cesare quello che è di Cesare e ai cinesi quello che è dei cinesi. Non è un anti-virale. E dobbiamo capire esattamente il momento in cui va utilizzato - E ha aggiunto - Non esageriamo a fare provincialismi di varia natura”.
“Ci deve dare atto che il protocollo è un protocollo al quale ha lavorato all’Ospedale Tumori di Napoli” è stata la prima replica di Ascierto. Infatti nel pomeriggio di ieri Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, ha annunciato l’ok definitivo alla sperimentazione su 330 pazienti del farmaco anti-artrite.
IL VIDEO: DAL MINUTO 56.20 IL BOTTA E RISPOSTA FRA GALLI E ASCIERTO
Tocilizumab, Ascierto: "Serve fare squadra e avere a cuore malati"
La seconda replica Paolo Ascierto la affida a Facebook dove si appella all’unità. Il post di Paolo Ascierto si apre con due hastag significativi, #iomicuroalsud e #celafaremo. "In un momento di emergenza come questo - scrive Ascierto - tengo a precisare che il lavoro di brain storming fatto con il Franco Buonaguro e le giovani oncologhe Claudia Trojaniello e Maria Grazia Vitale, la discussione 'cruciale' fatta con il dottor Ming, la professionalità dei dottori Montesarchio, Punzi, Parrella, Fraganza e Atripaldi dell’Ospedale dei Colli, il supporto dei nostri direttori generali Bianchi e Di Mauro e del nostro direttore scientifico Botti, sono tutti elementi che ci hanno portato sabato 7 marzo a incominciare a trattare i primi pazienti al Cotugno di Napoli. Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato".
"In questa fase - affonda - non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché tutti fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità di Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per Aifa che ha avuto un riscontro positivo. Il nostro deve essere un gioco di squadra e la salute dei pazienti è la cosa che ci sta più a cuore. Andiamo avanti con cauto ottimismo ... nel frattempo parte la sperimentazione di Aifa. Ce la faremo di sicuro !!!".
Tocilizumab, Aifa: al via giovedi' studio su tocilizumab
Partira' giovedi' "un ampio studio di fase II su tocilizumab, saranno coinvolti 330 pazienti, per valutare rapidamente il possibile impatto del farmaco". Lo ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa, al punto stampa in Protezione Civile, in merito al promettente farmaco contro l'artrite reumatoide che avrebbe mostrato benefici in alcuni pazienti di coronavirus. Lo studio, informa l'Aifa, e' promosso dall'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli con l'Universita' degli Studi di Modena e Reggio Emilia e l'IRCCS di Reggio Emilia, e con la Commissione Tecnico Scientifica di AIFA ed e' frutto di una stretta collaborazione tra diverse istituzioni pubbliche per valutare l'impatto di questo farmaco (approvato per l'artrite reumatodie) che ha recentemente ricevuto segnalazioni di possibili benefici nei malati di coronavirus.
Due gli obiettivi: produrre dati scientificamente validi sul trattamento; consentire che l'uso attualmente gia' diffuso possa avviare un nuovo percorso che consenta di tracciare tutti i trattamenti e valutarne in maniera sistematica l'impatto terapeutico. Sono previsti due gruppi di pazienti, ma il trattamento sara' uguale per tutti. Il primo gruppo (studio di fase 2) verifichera' una ipotesi di riduzione della mortalita' a un mese. Saranno trattati 330 pazienti ricoverati per polmonite da COVID-19 che mostrino i primi segni di insufficienza respiratoria o che siano stati intubati entro le ultime 24 ore. Il secondo gruppo (raccolta dati o studio osservazionale) e' stato concepito con l'obiettivo di migliorare le modalita' di gestione dell' emergenza in corso e includera' i pazienti gia' intubati da oltre 24 ore e i pazienti che siano gia' stati trattati prima della registrazione sia intubati che non intubati.
Il numero di questi pazienti non e' definito a priori poiche' la numerosita' derivera' dalla valutazione dei risultati della fase 2 e dall'andamento della pandemia. Allo studio potranno partecipare tutti i centri clinici che ne faranno domanda e verra' gestito dalla piattaforma web del promotore (l'Istituto Pascale di Napoli) che da anni viene utilizzata presso l'Unita' Sperimentazioni Cliniche per la conduzione di studi clinici internazionali in oncologia. Lo studio sara' strettamente monitorato da un comitato di clinici e metodologi indipendenti che potranno verificare l'andamento dei risultati e valutarne la rilevanza.