Cronache

Mafia, "La Toscana rischia di esser divorata". Allarme Fondazione Caponnetto

Intervista a Salvatore Calleri, Presidente Fondazione Antonino Caponnetto. "Le cosche fanno quello che vogliono. E c'è molta omertà"

Di Cecilia Sandroni 

Presidente Calleri la Toscana è una Terra di Mafia o una terra dove c’è Mafia? 

La Toscana non è una terra di mafia ma la mafia c’è è uno slogan creato dalla Fondazione Caponnetto una quindicina di anni fa.

Una quindicina di anni fa appunto... Allora era quasi rivoluzionario parlare di Toscana terra non di mafia in cui la mafia c’è. Oggi invece quando lo rilanciano altre organizzazioni in altre situazioni è diventato quasi uno slogan soporifero e tranquillizzante.

Nel 2018 l'abbiamo quindi cambiato.

Toscana e Omertà e Rifiuti ci dica: 

La Toscana oggi è una terra con alcuni punti deboli in un momento tra l’altro il cui quadro sociale è cambiato.

Il principale punto debole è quello che in Toscana esiste la automertà, ossia la paura di affrontare la mafia in modo effettivo e non a parole. La paura di vedere che la mafia e la criminalità organizzata sono molto presenti. La paura di dover riconoscere che in Toscana si sversano i rifiuti.

La Fondazione Antonino Caponnetto è una fondazione di studi sulla mafia. Fu fondata nel giugno del 2003 a Firenze a sei mesi dalla morte del giudice Antonino Caponnetto su idea della vedova Elisabetta, di Salvatore Calleri e di alcuni amici. 

La Fondazione organizza ogni anno uno o due vertici nazionali antimafia che riuniscono le persone che combattono contro tale fenomeno ed andando nelle scuole a parlare di legalità. 

La Fondazione ha creato centri di studio ed analisi sulla mafia a in Italia ed all'estero.

Il Presidente della Fondazione è Salvatore Calleri. 

Per maggiori informazioni: 

http://www.antoninocaponnetto.it

IMG 4111Copy right Fondazione A Caponnetto 
Photo: alice gin

 

Dati i Segnali e i Cambiamenti Quale il nuovo slogan ? 

Negli ultimi tempi sono avvenuti alcuni cambiamenti culturali che al termine dell’articolo mi faranno lanciare un nuovo slogan.

Vediamo quali sono questi cambiamenti.

Come già detto la questione rifiuti determina un cambiamento epocale nel disagio che subisce la Toscana. Nel 2013 la camorra sversava. Nel 2017 imprenditori locali sversano con intercettazioni choc di tipo paragonabile ai peggior camorristi “che muoiano i bambini non m’importa”.

Nel 2017 al mercato ortofrutticolo di Firenze un imprenditore locale si rivolgeva alla ‘ndrangheta per riscuotere un debito. Segnale bruttissimo.

Negli ultimi anni vi sono state delle operazioni al porto di Livorno che hanno dimostrato l’interesse criminale della ‘ndrangheta che lo utilizza per i suoi traffici.

Quando una organizzazione criminale usa un porto, in parte lo controlla.

Negli ultimi anni alcune inchieste hanno scoperto cartelli di imprese che usavano determinati programmi per truccare le gare e permettere la rotazione delle ditte.

La situazione è quindi grave e da non sottovalutare. Niente camomilla cari miei e quindi oggi bisogna adeguare i parametri per essere un passo avanti alla mafia.

Oggi la Toscana se da un lato è sicuramente meglio delle realtà del sud ad alta densità mafiosa, dall’altro è peggiorata al punto che si può definire terra di colonizzazione mafiosa. Oltre a ciò si assiste ad un utilizzo da parte di soggetti locali che delinquono di metodi mafiosi da un punto di vista culturale.

Pertanto nel 2018 abbiamo sostituito allo slogan “la Toscana non è terra di mafia, ma la mafia c’è” la seguente frase:

“la Toscana è terra di criminalità organizzata, la Toscana è in parte colonizzata dalla mafia”.

Presidente, le infiltrazioni Mafiose? Ce ne parli. 

I problemi di infiltrazione continuano e nel biennio 2019-2020 ci sono state numerose operazioni antimafia tra cui il caso delle cosche calabresi interessate alla Stazione Foster, oppure del commissariamento di una importante azienda calabrese che si occupa di manutenzione strade e rifiuti.

E la Costa livornese? Sa bene quanto mi sono occupata della Val di Cornia. E come io stessa ho potuto riscontrate grande omertà e paura: 

Occorre trattare in modo esauriente il tema della costa livornese e lucchese dove regna l'automertà, ossia il timore di affrontare l'argomento, in particolare i porti e la zona di Piombino e dell'Elba.

A tutto ciò si aggiunge la crisi economica post covid che favorisce ulteriormente la ramificazione delle singole cosche. 

Per questo lo slogan adatto per il 2020 è: 

"la Toscana rischia di esser divorata dalla mafia in quanto le cosche fan quel che vogliono".

Divorata dalla Mafia? 

So già che qualcuno si lamenterà e considererà ciò eccessivo.... Ma mi dispiace la situazione oggi è questa.

Il resto è fuffa.