Cronache
Tour alla scoperta di Egitto, Giordania e Arabia Saudita: viaggio nella storia
“Going4Cruise” è il nuovo progetto promosso dal tour operator Going con Msc Crociere. Foto di Carla Pagliai
Luxor, il museo a cielo aperto più grande al mondo
Dopo la notte di navigazione si giunge al porto di Safaga, villaggio egiziano sul Mar Rosso. Si possono scegliere varie escursioni Msc tra le quali la località balneare di Hurghada o la suggestiva Luxor, un tempo Tebe, definita il museo a cielo aperto più grande al mondo, per ammirare la meraviglia del tempio di Karnak e quello di Luxor.
Il deserto roccioso di Wadi Rum e Petra, città scolpita nella roccia
Con gli occhi pieni di immagini emozionanti si riparte con la nave verso Aqaba, città balneare della Giordania meridionale, che si raggiunge con una notte di navigazione. Con un’escursione Msc si arriva a Petra, conosciuta anche come la città rosa, il sito archeologico più visitato della Giordania. Lungo la strada si resta colpiti dal deserto roccioso di Wadi rum, patrimonio mondiale dell’Unesco, noto anche come deserto della luna per le sue conformazioni rocciose e dei canyon di coloro rosso. È stato il set di film celebri come Lawrence d’Arabia, Indiana Jones, Star Wars, Prometheus, Transformers e The Martian di Ridley Scott. Il colore rosso della sabbia e delle rocce lo fanno sembrare Marte. Il deserto roccioso è stato popolato da insediamenti umani fin dall’8000 a.C. e ancora oggi sono presenti circa 30 mila incisioni rupestri.
Per entrare a Petra si percorre il Siq, nome scelto dai beduini che abitarono la città, la stretta e suggestiva gola con canali scavati nella roccia che raccoglievano l’acqua e sulle cui pareti si trovano bassorilievi raffiguranti carovane e re. Si snoda per quasi 2 chilometri con pareti che arrivano anche a cento metri di altezza. Le prime testimonianze che si incontrano sono la tomba dell’Obelisco e la casa dei Djinn, dove venivano consacrati i riti legati alle divinità dell’acqua e della fertilità, entrambe del I sec. d.C. Petra è uno dei siti archeologici più famosi al mondo, dal 1985 patrimonio dell’umanità Unesco. I primi insediamenti risalgono agli Edomiti nel VII secolo a.C. che, nel VI secolo a.C., lasciarono la città ai Nabatei, popolo di origine nomade, abili commercianti che grazie alla loro ricchezza resero magnifica Petra, soprattutto durante il Regno di Areta IV. Quindi la città subì la dominazione romana con l’imperatore Traiano (di questo periodo sono l’anfiteatro che poteva contenere dai 7 ai 10 mila spettatori, il complesso delle tombe imperiali, la strada colonnata, la porta Traianea e il grande tempio) e l’arrivo del Cristianesimo nel IV sec. d.C. con Costantino.
All’improvviso, dal Siq si scorge il suggestivo Tesoro, che i beduini chiamarono “Il tesoro del faraone” (una leggenda narra che l’urna posta in cima alla facciata d'ingresso contenesse il tesoro di un faraone), scolpito nella roccia rosata e con una facciata imponente di 30 metri di larghezza e 40 di altezza. Proprio per il suo fascino misterioso, Steven Spielberg scelse il Tesoro per girarci alcune scene del suo celebre film “Indiana Jones e l’ultima crociata”. A Petra sono stati catalogati oltre 800 monumenti dei quali 500 sono tombe. Sembra che il Tesoro sia stato costruito come tomba per il re dei Nabatei Aretas III. Soltanto in un periodo successivo sarebbe stato usato come tempio. Con la fotografa Carla Pagliai e l’influencer Lorenzo Castelluccio (@lorenzo.castelluccio) torniamo a bordo di Msc Splendida consci di aver documentato con foto e video una terra che custodisce i segreti di antiche popolazioni susseguitesi nei millenni. A tutti gli amanti degli animali come il sottoscritto consiglio, durante le visite ai siti archeologici egiziani e a quelli giordani, di portare cibo da donare ai tanti affettuosissimi cani e gatti di strada che vivono in quei luoghi. Il loro sguardo grato e la loro dolcezza vi ripagheranno.
Arabia Saudita: AlUla, Hegra (la Petra d’Arabia), Elephant rock e Yanbu al Bahr
Dopo un giorno di navigazione si giunge in un’altra nazione, l’Arabia Saudita che soltanto dal 2019 si è aperta al turismo internazionale per volere del principe Mohammed Bin Salman. Si sbarca a Jeddah, seconda città più grande del Paese dopo la capitale Riyad. L’escursione Msc prevede il trasferimento con aereo privato per AlUla, città ricca di storia e cultura incastonata in un paesaggio naturale spettacolare, nel Nord-Ovest dell’Arabia Saudita. È stata un importante crocevia commerciale lungo la via dell’incenso che collegava l'estremità della Penisola arabica (l’Oman e lo Yemen) con il Mediterraneo, utilizzata fin dall'epoca dei romani per il commercio delle spezie e della seta. Diventò uno dei centri principali dei Nabatei che fondarono la città di Hegra, nota anche con il nome di Mada’in Saleh, dichiarata dall’Unesco come primo sito patrimonio dell’umanità dell’Arabia Saudita.
Sono ben 131 i monumenti funebri scolpiti nella roccia arenaria che raccontano l’abilità edilizia della civiltà nabatea. Ogni tomba presenta una facciata decorata da figure mitiche: maschere, aquile, leoni e serpenti, dalle influenze assire, egizie, fenicie ed ellenistiche. La più imponente è quella di Qasr Farid, di dimensioni monumentali, espressione della grandezza della famiglia a cui era destinata; quella di Al Usud invece è famosa per il bassorilievo che rappresenta una coppia di leoni e il cui perfetto stato di conservazione lascia senza fiato. La storia di Hegra, la Petra d’Arabia, comincia nel I millennio a.C., in base alle iscrizioni rinvenute, ma le attuali testimonianze risalgono tutte tra il II secolo a.C. e il II d.C. Il sito archeologico ricalca le caratteristiche architettoniche di quello giordano. Si pensa che Hegra fosse la capitale del Sud del regno dei Nabatei mentre Petra lo era del Nord. Non mancano le testimonianze dell’occupazione romana sotto l’imperatore Traiano.
Di grande interesse anche le rovine della città vecchia di AlUla, dove vivevano i pellegrini durante il loro viaggio da Damasco a La Mecca, circondata da un’antica oasi con palmeti meravigliosi. Le case, costruite con mattoni di fango e pietra, erano circa un migliaio e 400 le botteghe. È possibile visitarla soltanto da dicembre 2021. La città, abbandonata dal XII secolo in poi, aveva una cinta muraria e 14 porte d’ingresso. Imperdibile, poi, il tramonto a Jabal Alfil, famosa come Elephant rock. Nel deserto di sabbia svetta un grande monolite roccioso dalla forma di elefante, frutto dell’erosione durata milioni di anni. Si torna a Jeddah su Msc Splendida per ripartire verso Yanbu al Bahr che ha una storia di 2500 anni. Ci si imbarca di nuovo con destinazione il porto El Sokhna de Il Cairo dove, con un volo aereo, si fa ritorno in Italia consapevoli di aver fatto un viaggio unico ed entusiasmante nella storia.
@righettigor