Cronache
Turismo Italia, Radio Activa presenta Disintermedium
Turismo? Cittadini, imprenditori, lavoratori e professionisti si interrogano sulle soluzioni che la blockchain, IoT e l’intelligenza artificiale può offrire
Lo scorso 3 febbraio su Radio Activa ha esordito il nuovo format: Disintermedium, il salotto tech curato da Laura Cappello, Legal Engineer e Founder dell’omonimo Studio Legale. Il programma analizza i due grandi paradigmi della nuova era tecnologica: la digitalizzazione e la disintermediazione, mettendo a fuoco i cambiamenti tecnologici e la transizione digitale in atto, raccontando le nuove opportunità per le aziende e proponendo consigli e strategie per attuare nuovi modelli di business nel mercato globale digitale.
La puntata – riascoltabile sul sito di Radio Activa - è andata in onda, eccezionalmente, in gemellaggio con la trasmissione radiofonica The Room, punto di riferimento del settore turistico e condotta da Riccardo Cocco, professionista dell’industria turistico-ricettiva. L’idea di unire, per l’occasione, i due format nasce dal desiderio di creare contenuti di valore alla portata di tutti, promuovendo così la cultura digitale e creando informazione sulle best practice che possono aiutare i professionisti del settore a rilanciare le proprie attività.
Si è parlato di turismo, uno dei settori che più necessita di un rilancio tecnologico e degli impatti positivi che porta un ecosistema basato sul peer2peer, nonché delle ultime frontiere del settore ristorazione. Oltre a Riccardo Cocco, sono intervenuti Alessandro Bartolucci, albergatore, innovatore e Founder di BeSafe Rate; Michele D'Ambrosio Founder e COO della startup Isolanova, Project Manager del progetto Flagchain, per la tracciabilità del pescato in blockchain; Giuseppe Di Iorio Executive Chef, stella Michelin di Aroma Restaurant, rooftop rinomato del centro storico di Roma; Domingo Iudice, Co-founder di Brainpull, agenzia di Marketing, e Co-founder di Pescaria, il primo fastfood di pesce pugliese.
Sono emerse le difficoltà delle filiere coinvolte ma anche la consapevolezza che l’integrazione tra blockchain e digitalizzazione rappresenta la via di uscita e di sviluppo per settori fondamentali per l’economia italiana, attraverso una strategia di cooperazione tra imprenditori, produttori, distributori, ristoratori e Hospitality. L’importanza dell’interconnessione e della cooperazione tra i settori è stata ricordata dallo chef Di Iorio, che si è fatto portavoce della voglia di rinascita della ristorazione, “il terminale di una meravigliosa filiera” e che ha ricordato “quanta gente c’è sopra e dietro di noi che ci permette di svolgere al meglio il nostro lavoro”.
“Prima della pandemia la ricchezza delle risorse dei nostri territori era sufficiente ad attrarre visitatori; oggi c’è un bisogno maggiore di informazioni tempestive, corrette e affidabili, sia per le nuove esigenze di sicurezza sia per una richiesta personalizzata dell’esperienza di viaggio. La disintermediazione non è quindi solo un modo per eludere le piattaforme di OTA, ma uno strumento al servizio del turista” – ha spiegato invece Alessandro Bartolucci.
Proprio il ruolo dell’informazione e dei dati è l’aspetto cruciale per arrivare a ridefinire l’offerta turistica. Attraverso un’infrastruttura dei dati occorre integrare tracciabilità, certificazione e disintermediazione per valorizzare i prodotti di eccellenza dell’enogastronomia dei territori ma anche l’insieme di tecniche, processi e culture che caratterizzano il Made in Italy.
“Dove ho pescato questo pesce? L’acqua era pulita o inquinata? Quanto tempo è passato prima che arrivasse sulla mia tavola? Come è stato conservato? Blockchain, sensoristica e digitalizzazione possono rispondere in modo certo a queste e altre domande, generando valore su tutta la filiera” – ha osservato Michele D’Ambrosio. E ha concluso: “il consumatore è consapevole, il ristoratore o il rivenditore affidabile, il pescatore svolge la funzione di sentinella dei mari”.
Oltre la blockchain c’è il mondo dell’IoT, dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale. Il monitoraggio di dati certificati è la chiave di volta per tenere insieme personalizzazione, sostenibilità e qualità, anche attraverso un nuovo paradigma della comunicazione del brand “Italia” nel mondo, per trasformare i limiti di un tessuto produttivo frammentato nell’opportunità di un’esperienza personalizzata.
Secondo Domingo Iudice “i clienti di domani saranno differenti, in virtù di tutta una serie di prassi legate alle adozioni digitali saranno per forza di cose più ordinati e più propensi a condividere maggiori informazioni”. L’utilizzo della tecnologia, infatti, non ha effetti solo nella filiera produttiva ma anche sul consumatore che ha definitivamente cambiato il suo modo di fare acquisti o scegliere determinati servizi, complici le crisi economiche e soprattutto la digitalizzazione della società.
“Siamo molto felici del successo della prima puntata – ha concluso Paolo Emilio Colombo, Direttore della web Radio Activa - questo è un format cui teniamo molto perché rappresenta bene lo scopo della nostra attività: informare sulle opportunità della trasformazione digitale e stimolare un dialogo su temi propositivi”.
Nel dare appuntamento alla prossima puntata Laura Cappello ricorda che “La disintermediazione e la digitalizzazione sono la naturale evoluzione dell’umanità”.