Cronache
Permesso di soggiorno anche ai pusher: clamorosa sentenza del Tar dell'Umbria
Il Tar dell'Umbria si allinea al Consiglio di Stato e attende la decisione della Corte Costituzionale
Permesso di soggiorno ai pusher, negarlo a chi ha condanne per droga è incostituzionale: la sentenza
Era già stato condannato per reati legati alla droga e, proprio per questo, gli era stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) dell'Umbria, però, nonostante abbia riconosciuto la precedente sentenza a carico dell'uomo, ha accolto la richiesta di sospensiva - il procedimento con cui si sospende l'efficacia di un provvedimento, in questo caso non poter rinnovare il permesso di soggiorno - presentata dagli avvocati difensori.
Il Tar umbro, per questa decisione, si è basato sulla discussione in corso tra Consiglio di Stato e Corte Costituzionale, i quali disputano sulla incostituzionalità di rinnovare i permessi di soggiorno ai cittadini stranieri gravati da precedenti penali.
La condanna per droga non è quindi motivo per il rigetto della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno
Il Tar dell’Umbria ha perciò accolto la richiesta di sospensiva di uno straniero residente a Perugia, difeso dagli avvocati Antonio Cozza e Giulia Camorri, del decreto emesso dal questore della Provincia di Perugia “con il quale è stata rigettata l’istanza volta ad ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno”, motivato sulla base di una precedente condanna per reati legati agli stupefacenti.
I giudici amministrativi, pur ricordando che una condanna per tali reati “sia automaticamente ostativa al rilascio ovvero al rinnovo del titolo di soggiorno”, hanno sottolineato che questo automatismo è stato messo in dubbio dal Consiglio di Stato, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale.
In attesa della decisione della Corte Costituzionale, quindi, e siccome “dall’esecuzione del provvedimento deriverebbe a carico del ricorrente un pregiudizio grave ed irreparabile, comportando per lo stesso l’obbligo di lasciare il territorio dello Stato”, il Tar ha accolto l’istanza cautelare, rinviando a giugno per la camera di consiglio.
PerugiaToday fa sapere che la storia ha avuto inizio nei mesi scorsi, quando l'uomo fu giudicato dal tribunale di Perugia colpevole del reato di spaccio di droga. Sulla base di quel verdetto, il questore di Perugia aveva firmato un decreto con il quale gli veniva rifiutata la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno. Un provvedimento contro il quale l'uomo aveva fatto ricorso. E il tribunale amministrativo regionale si è per il momento espresso a suo favore, pur riconoscendone la colpevolezza. In particolare, ha deciso in via temporanea di sospendere il giudizio, fino a quando sulla questione non verrà sciolto il nodo sollevato a livello nazionale.